Il Governo del Fare (cazzate) ! Inglese per tutti !

Ieri sera ero a cena da amici, e tra di loro c’era un insegnante di inglese madre lingua, disperato per l’impossibilità di insegnare ai ragazzi italiani che arrivano alle scuole superiori dopo aver ripetuto sempre le stesse cose in malo modo.
Il livello della conoscenza dell’Inglese in Italia, purtroppo, lo conosciamo tutti.
Ci faceva notare che ci sono delle direttive in Europa per utilizzare la TV al fine di insegnare l’inglese. E’ sufficiente trasmettere film in lingua originale inglese in TV, inizialmente con i sottotitoli e dopo 5 anni solo in originale.
Per esempio se trasmettessero I Simpson soltanto in Inglese avremmo tutti molto da imparare.

Simpson
A sentire il mio amico questo avviene in Spagna già da tempo e comunemente in Nord Europa.
Ma sembra che il lavoro di doppiaggio renda a Berlusconi qualche miliardo ed è un settore “intoccabile”.

Interessante, a questo proposito, la testimonianza e i suggerimenti risalenti al 2006 di uno studente universitario.

***

Conoscenza della lingua inglese

Come si potrebbe migliorare la situazione italiana.
Sono uno studente universitario che sta trascorrendo un periodo di studio come Erasmus in Olanda. Fin dal primo giorno che sono arrivato qui ho potuto constatare che noi studenti italiani siamo fra i peggiori in Europa a conoscere la lingua inglese.
La situazione italiana non è neanche lontanamente paragonabile a quella olandese e di tutti i Paesi del nord dove tutti conoscono l’inglese: dai professori agli studenti, dalla commessa del supermercato al portiere, fino all’ultima persona che si incontra per strada. Ma anche in confronto ad altri paesi europei (come il Portogallo o la Germania) la nostra conoscenza della lingua inglese risulta decisamente scarsa.
Personalmente ritengo che per una completa integrazione nell’Unione Europea è indispensabile che tutti i suoi cittadini siano capaci di comunicare fra loro. Dato che l’inglese è la lingua più diffusa nell’UE dovremmo quindi cercare sempre più di affiancare questa lingua all’italiano.

Ma come fare?
Lo strumento più efficace e più ovvio è quello di iniziare ad insegnare l’inglese ai bambini fin dalle scuole primarie, quando apprendere una nuova lingua è semplice: è quasi un gioco! Era una delle “belle promesse” di questo governo… realizzata? Non so fino a che punto.
Ma questo non è l’unico modo per migliorare la nostra situazione.
Sempre in tema di istruzione un altro efficace strumento è quello di utilizzare l’inglese in tutti i corsi Master dell’università. Cioè nei primi 3 anni gli insegnamenti dovrebbero essere in italiano, mentre nel +2 dovrebbero essere in inglese. Questo sistema è già uno standard in molti Paesi e so che si sta iniziando ad utilizzarlo anche in Italia: occorrerebbe incentivare decisamente (o forse obbligare) la sua diffusione in tutti gli atenei.

Un’altra semplice proposta, secondo me molto efficace, è quella di promuovere la visione dei film nella lingua originale. Ovviamente mi rendo conto che la televisione pubblica, essendo legata a regole stabilite dal mercato, non può permettersi di perdere quella consistente fetta di pubblico che si rifiuterebbe di seguire un film in lingue originale. Comunque la TV pubblica potrebbe iniziare ad inserire qualche film in inglese con sottotitoli in seconda serata o in altre opportune fasce orarie, oppure potrebbe trasmettere qualche cartone animato in inglese durante il pomeriggio.
Un ottimo strumento per incoraggiare la visione di film in inglese potrebbe essere quello di renderli disponibili al cinema ad un prezzo più economico. Questo significa che chiunque vuole vedersi il film in lingua originale invece di pagare 7 o 8 euro ne paga, ad esempio, 5. Questo strumento oltre a cercare di migliorare la diffusione dell’inglese raggiungerebbe anche un altro obiettivo: diminuire il prezzo del biglietto del cinema che ultimamente è diventato decisamente caro. Ovviamente lo Stato dovrebbe incentivare le sale cinematografiche a proiettare film in lingua originale attraverso sgravi fiscali o sovvenzioni che coprano in parte il gap sul prezzo del biglietto. Si dovrebbe fare in modo che in una multisala con 7 o 8 film un paio siano sempre in lingua originale con sottotitoli, oppure in cinema con una sola sala almeno per una settimana al mese vi sia una pellicola in inglese. Questo sistema non andrebbe ad intaccare il lavoro dei doppiatori: la maggior parte delle pellicole continuerebbe ad essere doppiata.

Spero di aver dato un piccolo contributo su un tema che forse attualmente non è una priorità ma su cui si dovrebbe cercare di trovare delle soluzioni ora, senza rischiare così si rimanere troppo indietro rispetto al livello degli altri Paesi europei.

duca_di_wellington

***

Io ricordo che oltre venti anni fa ero in Grecia e quasi tutti parlavano un fluente inglese.

Se fai due chiacchiere con i nostri “vucumprà” sempre più amati

vu-cumpra

scopri che molti di loro sono laureati e parlano quasi sempre inglese e francese molto meglio dei nostri professori.

E invece cosa riusciamo a fare in Italia, grazie al “Governo del Fare”?

Creiamo insegnanti di lingua inglese che partendo da ZERO con 50 ore di aggiornamento (di cui 20 on line) diventano INSEGNANTI di INGLESE per le scuole primarie !

Many thanks “Mamma” Gelmini!

gelmini

Ma noi pensiamo ad iniziare ad insegnare il dialetto !

I nostri bambini saranno certamente europei D.O.C.
Potta !!!

7 pensieri su “Il Governo del Fare (cazzate) ! Inglese per tutti !

  1. Che Fare?
    Partecipare!
    Esempio pratico:

    Vado al sito del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca:

    http://www.istruzione.it/web/istruzione/home

    A destra trovo un link: BUONGIORNO EUROPA – CLIC

    http://archivio.pubblica.istruzione.it/buongiorno_europa/index.shtmlCLIC

    Sulla sinistra trovo:

    EUROPA DELL’ISTRUZIONE
    Più lingue più Europa – CLIC

    http://www.retelingue.it/index.html

    Poi, sempre sulla sinistra trovo:

    NEWS ON LINE – CLIC

    http://www.retelingue.it/news_on_line.html

    Mi ritrovo una news del GENNAIO 2009 (aggiornatissima !!!)

    C’è scritto:

    “Viene parallelamente aperta nel forum la sezione Nuove Politiche sul Multilinguismo,
    iscrivetevi e partecipate numerosi.”

    Apro il FORUM a cui dobbiamo PARTECIPARE NUMEROSI !!!

    http://retelingue.forumup.it/?mforum=retelingueCLIC

    e si apre:

    http://www.forumup.it/forumnotexist.php

    Forum does not exist

    The forum you requested doesn’t exist.

    Finalmente sto imparando un po’ d’inglese !!!

    NON MI ARRENDO !!!

    Torno a:

    http://www.retelingue.it/index.htmlCLIC

    Sempre sulla sinistra trovo: BEST PRATICES – Mah? io comunque – CLIC

    http://www.retelingue.it/best_practices.html

    Che ci trovo?

    “lavori in corso”

    Uffa!

    Insisto !

    Trovo un altro sito, non so più come, sempre collegato al Ministero dell’Istruzione

    http://www.europa-2010.eu/CLIC

    Finalmente trovo in primo piano:

    PARTECIPA E FAI PARTECIPARE AL FORUM NAZIONALE DI “SCUOLA EUROPA”

    http://www.europa-2010.eu/index.php?option=com_content&view=article&id=69:partecipa-e-fai-partecipare-al-forum-nazionale-di-qscuola-europaq&catid=33:in-primo-piano

    CLIC

    Un’unica paginetta del 14 Giugno 2009 !!!
    Scritto da Alfredo Mazzocchi (chi è?)

    Inizia con:

    “Cari Compagni” (dove cazzo sono finito)
    “di avventura …” … meno male …

    Nient’altro o quasi.
    Firmato da:
    Giulia, Brocchi di Bassano del Grappa – notare la virgola … (ma chi è?)

    NON MI ARRENDO! Sempre in PRIMO PIANO trovo:

    Nasce “Edu FaceNet”, il social network di Europa 2010 in stile Facebook

    CLIC

    http://www.europa-2010.eu/index.php?option=com_content&view=article&id=52:nasce-qedu-facenetq-il-social-network-di-europa-2010-in-stile-facebook&catid=33:in-primo-piano

    Sempre Alfredo Marzocchi che il 1 Marzo 2009 comunica che “Edu FaceNet” è in fase di testing !!!

    Gelminiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
    Brunettaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

    Dove cazzo siete?????
    Cosa cazzo state facendooooooooooooooooooooooooooooooooo ???

  2. La tecnica della rincorsa non sempre funziona.
    Come trovo drammatico il dover per forza diventar bilingue fin dalle elementari.
    Il tutto sotto il nome della modernità, dell’internazionalità.
    Che l’inglese sia importante è indubbio, e che ricopra un ruolo di primo piano nel campo internazionale non lo metto in discussione.
    Da dire che l’inglese è importante per lavorare in un contesto internazionale, a dire che l’inglese è importante per vivere lo trovo un passo drammatico.
    A parte il fatto che la multiculturalità è ricchezza solo quando si ha uno scambio reciproco, e non quando una cultura si impone sulle altre.
    Il modello di “inglese = lingua franca” è la più grande bufala del nostro millennnio.
    Non è franca, e un cittadino non madrelingua, per quanto possa studiar bene, per quanto possa esser bravo non sarà mai al livello di un madrelingua.
    Questo crea un discrimine, una disparità di accesso al mondo del lavoro (in campo internazionale) e una disparità nell’accesso alle informazioni, sempre più rese disponibili in versione mono lingua inglese.
    Al di la della situazione attuale, e dell’importanza dell’inglese nel campo lavorativo, trovo che dovremmo affrontare ilproblema e trovare una soluzione di più ampio respiro.
    Una soluzione che non sia sempre e comunque appoggiarsi alla lingua del più forte.
    Se il più forte ha sempre ragione e può imporre la propria lingua e cultura, avremo fallito, staremo costruendo un mondo iniquo, ingiusto.
    Oltre ad esclusione sociale, e discriminazioni, ci sono poi dei risvolti economici.
    A parte il fatto che un non madrelingua inglese si deve trovare a studiare come minimo 12000 ore di inglese per poter essere competitivo, cosa che un inglese può liberamente dedicare ad altro.
    Ci sono conti di economisti che valutano l’attuale assetto tutto inglese come un costo di 900 euro annui a testa per ogni cittadino non madrelingua inglese (87% degli europei)
    Dovremmo davvero fare una ragionata su che tipo di società vogliamo, sulla direzione che possiamo prendere o meno, e non farsi travolgere dal fiume in piena dei pecoroni che si lasciano trascinare dagli eventi.
    Non sappiamo bene l’inglese, ma anche perché non sappiamo bene l’italiano, e questa domanda dovremmo porcela, prima di affannarci al tutto inglese, se non conosci bene la tua lingua come puoi pretendere di imparane altre e bene?
    Ma nonostante questo ci lasciamo via via influenzare, non si riesce più a dire fine settimana, ma week end, non si parla più di aperitivo ma di happy hour, di brunch, snack, gossip, welfare, e via discorrendo.
    Ci sono casi in cui non ci si ricorda neppure quale sia la parola italiana che esprima un dato concetto.
    Questo a mio avviso è un pessimo modo di costruire il futuro.
    I film in lingua, sarebbe una buona cosa se ci fosse una reciprocità, se non fosse l’ennesimo cavallo di troia a favore dell’inglese ed a favore di una società monoculturale e monolinguistica.

  3. Ciao Michele!
    Le tue obiezioni sono interessanti e mi hanno stimolato ad approfondire un po’ il tema.
    Ho trovato un paio di siti interessanti che approfitto per segnalare:

    http://www.allarmelingua.it/Approfondimenti/AP%2056.htm

    L’altro si raggiunge cliccando sul tuo nome …

    Sia gli inglesi che i francesi spesso sono molto snob nei confronti delle altre lingue.

    Ciò non toglie che l’inglese è sempre più spesso un codice di comunicazione internazionale riconosciuto da tutti.
    In questo senso accedere al suo studio e alla sua conoscenza nel migliore dei modi possibili equivale oggi a ciò che un secolo fa era il superamento dell’analfabetismo.

    Questo è lo stato delle cose, secondo me, anche se molto criticabile.

    Se gli altri Paesi in Europa sono in grado di formare i loro cittadini con le capacità linguistiche adatte alle comunicazioni sempre più internazionali, non vedo perché in Italia dobbiamo sempre accusare dei ritardi che alla fine ci rendono ridicoli.

    Del resto il ritardo nell’educazione in Italia è su tutti i fronti, come mostra chiaramente l’indagine PISA.
    http://norberto.bottani.free.fr/spip/spip.php?article184

    Non è certo la politica del cosiddetto Governo del Fare che aiuta gli studenti a migliorare.
    Questo mi sembra ormai abbastanza chiaro a tutti.
    E lo stato pietoso in cui si trovano i siti del ministero che dovrebbero aiutare ad orientarsi sono una testimonianza della serietà con cui questi governanti ci prendono in giro con il loro totale disinteresse.

    Anche se il problema, ovviamente, ha radici più vecchie.

    Ciao

  4. ciao caro mio, tutto bene?
    Mi permetto di partecipare a questo post perché ho vissuto all’estero, ho la moglie straniera e conosco l’inglese abbastanza sopra la trista media italica: e non ci vuole mica tanto, a tutte le età?
    COME HA IMPARATO L’INGLESE IL NOSTRO AMICO NICOLA?
    Beh, l’ho studiato a scuola, come tutti… le canzoni, boh… niente di speciale.
    Poi a un certo punto ho detto “DEVO IMPARARE L’INGLESE” non basta più il “Ehi you! is your pen on the table?” e già qui ho compiuto un passo significativo rispetto al tuo punto di vista. Nel senso che non ho detto “lo Stato mi deve insegnare l’inglese” ho detto “devo IO imparare l’inglese”.
    Hehehe scherzo.
    Beh, ho preso a noleggio cinque dvd di film che mi piacevano e volevo proprio vedere. Puttanate! Uno era True Lies, con Schwarzenegger.
    Ho guardato il primo film.
    In italiano. Bello.
    Poi in italiano con i sottotitoli inglesi. Bello. Sapevo già a memoria le frasi e i “momenti” in italiano. Che palle.
    Poi in inglese con i sottotitoli inglesi. Fermando le scene quando non capivo la corrispondenza tra sottotitoli e cose che dicevano. Che palle doppie. A quel punto sapevo ogni ciak e momento del film, e mi vomitava pensare di doverlo rivedere.
    ECCO IL BELLO!!
    Rivederlo in inglese senza sottotitoli. Con il computer acceso davanti.
    Bloccare ogni scena, e SCRIVERE al pc quello che dicono. Se non si capisce, si torna indietro e si riguarda la scena. Bisogna scrivere quello che dicono, esattamente.
    Il giorno dopo, al secondo film, mi capitava già di pensare e rispondere in inglese alle domande in italiano. Confusione totale, ma fattiva nella sua efficacia.
    Prova tu, solamente un “Titanic” in questo modo, e altro che inglese. Impari anche il verso delle balene, te lo dico io.

    COME GLI STRANIERI PARLANO BENE INGLESE E NOI NO.
    E no!! Qui ti sbagli! Eccheccome ti sbagli, caro mio.
    Intendiamo chi sono “gli stranieri” ovvero “gli altri europei”.
    Se sono TEDESCHI e OLANDESI, allora un par de ciùfoli!
    Non serve loro studiare l’inglese come noi, perché è già la BASE della loro lingua.
    Ben diverso per ITALIANI, FRANCESI, SPAGNOLI, PORTOGHESI.
    La loro (nostra) lingua è LATINA, ed è molto facile per noi comprendere e parlottare in spagnolo o francese. Perché è la stessa lingua. Non per inglesi e tedeschi!
    Una lingua (la latina) melodica e che fa accento sulle vocali.
    L’anglosassone è invece una lingua ritmica, che scandisce le consonanti

    ITA: Cosa E’ quello?
    FRA: Quest c’EST quelle?

    ENG: Wath is TH’at?
    GER: Was ist D’as?

    Proprio due “mondi” linguistici distinti.

    ITA: lunedì
    FRA: lundi
    ESP: lunes
    e per le loro lingue
    ENG: Monday
    OLA: Mondaag
    GER: Montag

    ITA: Il cavaliere è arrivato
    FRA: Le chevalier est arrivée
    SPA: El caballero…

    ENG: The rider has come
    GER: Der ritter hasst komt

    e tanti altri esempi che non ti faccio perché hai già capito dove vado a parare.
    Se per stranieri intendi tedeschi e olandesi, allora hai ragione. Ma tutti gli altri, spagnoli, francesi, giapponesi, russi, tutti coloro che non hanno una lingua madre anglosassone, sono allo stesso pietoso (ovvio) livello quando provano a farsi capire in inglese.
    Bi-ru-ru Ga-te-su vuol dire “Bill Gates” quando un giapponese prova a parlare in inglese.
    E vogliamo dire che i giapponesi sono meno colti di noi italiani?

    COME I GOVERNI INSEGNANO LA LINGUA INGLESE AI CITTADINI.
    In Olanda, vent’anni fa hanno fatto un referendum.
    Hanno detto “Cittadini, noi siamo un pugno di milioni, olandesi, e la nostra lingua non può più venire usata perché alla lunga diventa insostenibile e troppo costoso. Volete voi che in futuro parleremo INGLESE oppure TEDESCO?”
    Era ovvio che vincesse il tedesco, e infatti vinse l’Inglese! E cosa hanno fatto subito?
    I telegiornali.
    In inglese. Con sottotitolo in olandese.
    Sai le proteste? Frega un cazzo. I telegiornali e le news, tutto in inglese. Sottotitolo olandese per i meno svegli.
    E i telefilm, uguale. Sottotitolo. Per i giovani. Tutti i programmi diventano in inglese, con sottotitolo olandese.
    E poi i film, direttamente prime visioni, nello stesso giorno dell’America, che tanto l’inglese lo capivano bene da secoli e senza problemi.
    Relativamente ai tedeschi, sono molto meno inglesizzanti di quel che si pensa.
    E’ normale parlare in inglese con un GIOVANE tedesco, ma è purtroppo normale limitarsi a conversazioni elementari per la SUA conoscenza basica della lingua. Trovare un tedesco che parli davvero bene l’inglese da poterci fare ragionamenti più lunghi di due frasi, mi è risultato finora abbastanza difficile.
    Comunque a differenza degli italiani, quantomeno il 95% dei tedeschi è in grado di comprendere qualche frase in inglese.
    Ma ciò, ribadisco, secondo me è dato dal fattore linguistico più che da quello nozionistico popolare!

  5. E poi tu sei indietro come Yalta!!
    1945!!
    Che serve conoscere l’ingelse? Per guardare la cnn?
    Bisogna imparare IL CINESE caro mio, se vuoi avere le porte aperte nel futuro!
    Il cinese!
    E i tedeschi lo parlano meglio di noi? I francesi forse?
    No…
    Il governo se vuole essere veramente quel che dice, deve puntare sul CINESE!!!!

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