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Una domanda a Paolo Barnard: che differenza c’è tra Dio e la banca giapponese?

Domanda di riserva: perché il Burundi non è il paese più ricco del mondo?

Come mai queste domande?

In realtà le domande sono per il fan di Barnard Alessandro, che tanto lo sostiene, mentre il nostro Paolo non si scomoderà così tanto da rispondere, considerando che io, ovviamente sono molto più cretino di sua Nonna

Alessandro mi scrive:

” E’ strano che di tutto il discorso tu non capisca la cosa basilare: che qualcuno crea dal nulla i soldi.” 

Però Alessandro non hai risposto alla mia domanda: che differenza c’è tra Dio e la banca giapponese?

In effetti il problema non è stampare le banconote, ma rispettare il valore che queste banconote hanno come potere di acquisto QUI e ORA. Per esempio 1000 euro non mi servirebbero a nulla nel 1820 come con ogni probabilità non serviranno a nulla nel 2400.

Altrimenti, se l’unica cosa importante è la capacità di uno Stato di battere moneta propria, mi spieghi come mai il Burundi, che ha come moneta il  franco del Burundi (1 euro = 1.701,55  BIF ), non è un paese straricco?

E’ un paese dove vige il coprifuoco, probabilmente a causa della miseria che induce la popolazione a rubare appena ne hanno l’occasione!

“A Bujumbura, il coprifuoco è imposto da mezzanotte alle 5 del mattino. Tuttavia, fin dalle 20:00, bisogna fare attenzione in tutti i quartieri della capitale. All’interno del paese, vi sconsigliamo di circolare sull’intero territorio. Per gli spostamenti professionali inevitabili, le norme di sicurezza devono essere rigorosamente rispettate ed è necessario informarsi sulla situazione presso le autorità locali.”

Ne deduco che il potere di acquisto di una moneta è dato dalla ricchezza dello Stato che la emette e dalla fiducia di chi la usa: essa deve poter trasformarsi in beni o in servizi.

Perciò noi ci fidiamo delle capacità di ripresa dei Giapponesi e ci fidiamo della loro moneta e della loro capacità produttiva, mentre delle risorse del Burundi ce ne facciamo ben poco.

Nello stesso modo, se andiamo avanti così, distruggendo i nostri patrimoni invece che valorizzandoli, piano piano nessuno si fiderà più dell’Italia, e non c’è Lira o Euro che tenga!

Ho studiato un pochino, compatibilmente al mio poco tempo disponibile, nel modo più banale, su Wikipedia.

Ecco qualche notazione che fa riflettere:

BANCONOTA 

Lo scoppio della Prima guerra mondiale portò ben presto alla svalutazione della moneta cartacea, addirittura rovinosa per il marco tedesco: il finanziamento delle spese belliche era avvenuto infatti attraverso l’emissione di moneta cartacea.

MONETA 

Nelle economie rinascimentali chi dispone di metallo prezioso (oro o argento) può portarlo alla zecca, gestita da chi esercita il potere politico, perché diventi moneta. La zecca trattiene parte delle monete coniate per coprire le spese di coniazione e come signoraggio.

Il signoraggio e le spese di coniazione impediscono che il valore nominale delle monete coincida con il valore intrinseco, che dipende dalla quantità di metallo prezioso (spesso l’oro) in esse contenuto; questo serve anche a proteggere la moneta dal pericolo d’essere usata come metallo e non come valuta.

L’impiego di monete metalliche in oro o argento consente di regolare facilmente gli scambi internazionali perché i metalli preziosi sono accettati ovunque. Chi riceve in pagamento la moneta di un paese straniero può usarla anche nel proprio, se è accettato l’uso della moneta straniera, oppure fondendo il metallo prezioso e usandolo per coniare monete accettate nel proprio paese.

(…)

La moneta è infatti un mezzo di scambio che serve a regolare gli scambi. Più grande è il prodotto interno lordo di un paese, più numerosi sono gli scambi e maggiore è la quantità di moneta necessaria a regolarli.

(…)

l’inflazione è correlata non solo alla quantità di moneta emessa, ma al rapporto di questa con la ricchezza reale prodotta, che non è misurabile in termini di riserve in oro o metalli preziosi, ma di presenza di beni e servizi. La quantità di metallo prezioso estraibile non è correlata alla ricchezza prodotta, né un Paese è ricco perché possiede molte riserve, o necessariamente è obbligato a tenerne in proporzione alla sua crescita economica. L’assenza di un obbligo di riserva, per evitare abusi nell’emissione di moneta, è compensata da un sistema di governance che affida la coniazione ad autorità indipendenti, che hanno il compito di regolarla in modo da evitare l’inflazione.

(…)

La circolazione della moneta e quindi il riconoscimento del suo valore nominale dipendono solo ed esclusivamente dalla fiducia che chi riceve in pagamento una certa quantità di denaro ha di poter cedere a sua volta tale denaro ad altri soggetti in cambio di altri beni e servizi. Questo “meccanismo fiduciario” garantisce che il valore nominale sia anche il valore reale della moneta.
In sintesi, le monete cartacee oggi usate (totalmente svincolate dalle quantità di metalli preziosi) hanno valore in quanto mezzo di pagamento stabile riconosciuto nell’economia di un certo paese:

  • la stabilità è garantita dal controllo sull’emissione da parte delle banche centrali (la crescita dell’offerta di moneta deve essere infatti in linea con la crescita dell’economia, altrimenti eventuali eccessi si riproducono nel lungo periodo come inflazione);
  • il riconoscimento come mezzo di pagamento è garantito dalla legge;
  • infine il potere d’acquisto stabile e giuridicamente riconosciuto della moneta è rilevante solo in quanto può essere rivolto a beni e a prodotti finanziari desiderati, che sono prodotti e offerti dal paese in cui circola quella moneta.

In pratica, nessuno di noi accetterebbe un “pezzo di carta” in cambio di un bene, se quel pezzo di carta non ci consentisse di acquistare altri beni, se esso perdesse il suo valore nell’intervallo di tempo in cui lo deteniamo prima di scambiarlo con un altro bene, se esso attribuisse un potere d’acquisto puramente formale in un’economia di fatto improduttiva e inesistente.

DENARO

Il denaro a corso legale è quel denaro non coperto da riserve di altri materiali. Al denaro viene dato un valore grazie al fatto che esiste un’autorità (ad esempio un governo) che agisce come se ne avesse. Se un’organizzazione abbastanza grande emette, usa ed accetta qualcosa come pagamento per fatture o tasse, automaticamente quel qualcosa acquisisce valore, dato che è riconosciuto come mezzo di scambio.

 Gli Stati Uniti passarono definitivamente al denaro a corso legale nel 1971

 

Alla luce di queste considerazioni, non voglio assolutamente negare che siano in corso speculazioni di tutti i tipi sulle nostre esistenze, né che esistono persone che se ne fottono se milioni di persone perdono il lavoro in Italia o in Grecia, ma rendiamoci conto che ognuno di noi è anche responsabile della miseria del Burundi, dell’esistenza del coprifuoco in quel Paese e di condizioni di vita penose nonostante la possibilità di quello Stato di emettere moneta.

Noi consideriamo il mondo come se l’unica realtà esistente fosse il nostro mondo occidentale, mentre tutto il resto è considerato soltanto come un inutile fardello, o peggio, una miniera dove estrarre ricchezze a basso costo.

Tuttavia ci sarà ancora qualcuno in Burundi, o in Amazzonia, o chissà dove che non possiede nulla, se non un territorio e la sua capacità di procurarsi un po’ di cibo, non conosce neanche la moneta, né il lavoro o la disoccupazione, ma vive beatamente senza le preoccupazioni di un impiegato europeo che vede il licenziamento nel suo prossimo futuro che lo costringeranno a rinunciare alle due auto in famiglia e alla lavastoviglie.

Pensiamoci …

 

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