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Come together

Come Together – The Beatles

E’ mio, è mia.

L’eterna lotta dell’infanzia

Non mi sento me stesso se non è mio.

Tu me lo tocchi, ma sono io che te lo permetto

Altrimenti mi vergogno.

Tu me la tocchi, ma sono io che ti lascio fare.

Altrimenti è violazione, delitto.

Il gioco continua sempre, quando adulti cerchiamo e offriamo,

quando ci sentiamo generosi per una semplice condivisione

o per un passaggio concesso.

Ma se condividere fosse un dovere

ci sentiremmo stuprati

nella nostra identità

che non si forma nell’amore,

ma nella proprietà.

Una identità deviata, insulsa,

costruita nel delirio:

“E’ mio, quindi sono”

Come Together – The Beatles

Avanti il prossimo!

Con chi me la prendo adesso?
Il mio bersaglio preferito
l’uomo che tutti abbiamo odiato
ridicolizzato disprezzato

(forse) esce di scena
tra fischi e lazzi
esce dal retro
come i ladri

era vistoso ingombrante
fastidoso arrogante
disgustoso ed assordante
onnipresente si insinuava nella mente

ci lascia un vuoto
come un martello senza incudine
non so più dove picchiare
mi toccherà riflettere

per trovare il prossimo colpevole.

 Ma sarà vero?

Fanculo Zombie !

Qualunque cosa,
basta non vedere la sua faccia
ho bisogno di cambiare
ho bisogno del nuovo

non sopporto
la sua espressione idiota
inutile sfida
del niente contro il nulla.

No grazie
il suo inquinamento
rischia di dilagare
e di causarmi nausea.

Aria fresca
idee libere
anche se sceme fa niente
qualunque cosa, ma non lui!

Eamon – F**k It

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Si ringrazia Alessandro Paddeu per la foto gentilmente concessa.

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Gioco nel vento


Sogno impossibile:
cercare nel vento
le sporche idee
svolazzanti.

Gioco e passione
inseguono invano
gioie sottili
eroiche fughe.

L’erotica foga
corre nell’abbraccio
unico simbolo
di profondità.

Manca il dolce
tenero sguardo
di un bambino ingenuo
e ancora asessuato.

Cat Stevens – Where Do The Children Play (live)

 Le Orme – Gioco di bimba

 

N.B. Si ringrazia Sabine Meyer e Charlotte per le foto concesse.

Simpatia

ascolto la tua voce
ma emetti un tremito
insicura tenerezza
desiderio impacciato

guardo i tuoi pensieri
potrei stritolarli con un ghigno
o accoglierli con diffidenza
e donarti incertezza

prendo il tuo schiaffo
che beffardo mi sfida
rifiuti il mio stupro
che viola il tuo intimo

incontrarsi è un atttimo
ascoltarsi oltre il buio
ci regala per sempre
un’intesa magica

senza fronzoli
né cerimonie del tè
ma soltanto un cammino
dove ognuno è per sè.

Acrobazie

ci sei, non ci siamo

ti vedo, ma non troppo

ascoltiamo la stessa musica

ma io ballo mentre tu dormi

*

corri quando gioco

inseguendo la mia follia

cullando il mio riposo

che il corpo mi infligge

*

inutile pausa

che costringe il mio pensiero

nell’abisso

della riflessione

*

poi finalmente accelero

inseguendo fantasmi

scalzo e ferito

ritrovo la mia pace

*

The Doors – People are Strange

 

 N.B. Il testo non ha nessun riferimento con le persone ritratte nella foto. Si ringrazia Sabine Meyer per la foto concessa.

 

 

 

Cercando

cerco soldi, cerco fama, cerco successo
trovo anonima miseria

cerco amore e trovo un cane che ha fame e freddo
e perciò mi segue sperando

ascolto musica e mi immagino in volo
in un tuffo perenne
col fresco che arriva improvviso
l’impatto con l’acqua nel silenzio e nel colore

e poi la terra lontana, come sempre, come ogni promessa.

 * * *

U2 I Still Haven’t Found What Im Looking For Live From Milan

Uguaglianza: il tempo è uguale per tutti.

John and Bob Kerr_ Photo by Sabine Meyer 1991

Il nostro mondo è pieno di diseguaglianze, ricchi e poveri sono lontani anni luce per la differenza di beni posseduti. Alcuni muoiono di fame mentre altri nuotano nell’oro.

Ma, a parte gli eccessi, che dovrebbero sempre essere eliminati, vista l’assurdità della morte di bambini colpevoli soltanto di essere nati nella parte sbagliata del mondo, in qualcosa siamo tutti uguali.

Le nostre giornate sono per tutti di 24 ore. Il tempo passa e nessuno diventa più giovane.

Una banalità, certo, ma quante volte ci soffermiamo a pesare il nostro tempo?

Quante volte ci impegniamo veramente a difendere il tempo che possiamo destinare a noi stessi, ai nostri affetti, ai nostri interessi?

Tutti dobbiamo dedicare alcuni tempi fisiologicamente alla sopravvivenza: dormire, bere, mangiare, urinare e defecare sono attività cui nessuno, ma proprio nessuno, può rinunciare.

E già dedicarsi a queste attività con un certo gusto, piuttosto che come allo svolgimento di pure necessità, aiuta il nostro benessere.

Potremmo aggiungere anche lavarsi, e lavare i denti …

Anche questo può essere piacevole!

Anche il luogo dove viviamo andrebbe mantenuto pulito e ordinato, già più noioso tuttavia abitare in un luogo accogliente è anch’esso un piacere (casa mia casa mia, per piccina che tu sia…)

Diciamo che, ad andar bene, 10 ore al giorno sono piene per queste attività essenziali.

Ne restano 14! Neanche poche …

Se 8 ore servono per lavorare magari altre 2 o 3 ore servono per raggiungere il posto di lavoro.

E già questa è una grande fregatura, perché questo è tempo che nessuno ci paga, anzi dove sosteniamo spese per spostarci, oltre ai disagi dovuti ad un traffico spesso congestionato, costoso e disagevole.

Una organizzazione migliore ed il telelavoro potrebbero aiutarci, anche perché sembra che in fatto di tempo libero gli italiani siano gli ultimi in Europa …

E forse qualcosa si sta muovendo, con l’aiuto del governo (strano, ma sembra vero) e il beneplacito di tutti i sindacati (uuuhhh!).

Allora ben venga il maggiore spazio per noi stessi e per i nostri affetti, purché non venga buttato via davanti alla TV…

In effetti sembra che quello che ci rubano, che cercano di prenderci a nostra insaputa sia proprio il tempo, il NOSTRO TEMPO.

Questo tempo LIBERO, se non stiamo più che attenti, in realtà viene ingabbiato nelle abitudini che ci rimbambiscono: la TV o la droga (intesa come sigarette, alcool e altri stupefacenti) o lo sport inteso come tifo (soprattutto calcistico).

La cultura, l’arte, la pratica sportiva, l’amore, l’affetto hanno magari meno spazio nella nostra vita della pubblicità (che subiamo passivamente), di you tube, delle partite di calcio trasmesse in TV, del sesso pubblicizzato o venduto, delle avventure dei reality show o anche di Facebook e Internet che ci portano a volte a naufragare senza meta più che a navigare!

Insomma, teniamoci il nostro tempo e non lasciamoci fregare stupidamente!

Pretendiamo di avere il lavoro vicino, o i mezzi di trasporto efficienti, o di lavorare a casa.

Cerchiamo di avere attenzione per coloro che ci sono vicini, con cui abbiamo un rapporto di amore e di amicizia. Non finiamo per considerarli come una parte scontata del nostro quotidiano.

Ognuno di noi è VIVO.

Finché siamo in tempo!

Ritmo di Tamara de Lempicka -1925

Tamara de Lempicka