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Quando un film diventa una storia di vita vissuta.

Stiamo cercando di portare avanti un progetto: la diffusione di questo documentario (anteprima) sui luoghi dove viviamo.

Non sempre è facile integrarsi in un luogo nuovo. Eppure, piano piano …

Piceno_9_filo

Non siamo nati nel Piceno, ci viviamo da solo cinque anni. Possono essere tanti, ma sono anche pochi.

Lo guardiamo ancora con l’occhio del turista, con l’occhio di chi, avendo vissuto più di 40 anni a Milano, come me, prova ancora gioia a vedere un panorama esteso e piacevole, che non sia di cemento o di pianura infinita un po’ più in là.

Mi piace anche vivere vicino al mare, sogno continuo della mia gioventù, che ormai è per me a un tiro di schioppo.

Piceno_11_Mare

Eppure ancora non mi sento un Piceno. Mi porto dietro la mia cultura Lombarda, pur essendo nativo della Sicilia.

Ma qui esiste una specie di silente rassegnazione, un fatalismo atavico che sembra avvolgere tutto.

Nel film traspare, a volte, quando gli anziani raccontano le loro esperienze, come la signora che lavora il tombolo ad Offida.

Piceno_7_Tomboli

“Ormai non c’è più né chi lo fa, né chi lo vende, né chi lo compra” come a segnalare l’estinzione di un’arte che rimane un patrimonio antico.

O il vecchio pescatore, il Capitan Palestini, che pensa che adesso, con le tecniche attuali, i pescatori non si bagnano neanche più le mani.

Mi piace la musica del film, viva e densa di energia, con Edmond Schmidt che trasmette la sua carica umana densa di simpatia e di cordialità.

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Mi piacciono i ragazzi del gruppo popolare “A Randerchitte” che esprimono sempre gioia e divertimento con semplicità e naturalezza, interpretando lo spirito locale nella sua versione più Boccaccesca…

Piceno_4_Randerchitte

Mi piace Gigi Girolami con i suoi presepi fatti di passione, dove si nota l’amore per un lavoro minuzioso che possa riprodurre fedelmente gli avvenimenti storici. Uno strumento prezioso per permettere soprattutto ai bambini di vivere la storia come qualcosa che gli appartiene piuttosto che una fredda sfilza di date da imparare sui libri.

Mi piacciono le mani degli artisti , mani forti, che lavorano con i materiali del luogo: il travertino o il legno che il mare regala alle spiagge, le pietre trovate lungo il fiume o le erbe con i loro preziosi aromi.

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Mi piacciono i muri, strani, storti con mattoni mai uguali tra di loro, come quelli della casa dove abitiamo, che raccontano storie antiche quando le case si tiravano su una pietra alla volta, magari dopo le fatiche di una giornata intera.

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Mi piacciono le feste che rallegrano le sere fresche dell’estate

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Mi piacciono i ragazzi, specie quando esprimono gioia, come Cristina

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O quando si esprimono con la loro musica, come Andrea Grelli

Mi piace anche avere vicino una città come Ascoli Piceno, che trovo vivibile. Si può passeggiare per la città e utilizzare i suoi servizi in modo abbastanza tranquillo. Si può anche ammirare le sue splendide torri, le piazze e i suoi angoli eleganti e storici, con i vicoli dei suoi quartieri antichi.

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Insomma mi piace il Piceno ed è per questo che penso che distribuire questo film non sia soltanto una operazione commerciale, ma anche un modo di contribuire al territorio che ormai sentiamo come nostro, di mostrare un modo di vivere, di mostrare la bellezza  e di arricchire il luogo valorizzando il patrimonio che possiede suggerendone la visita al maggior numero di persone possibile.

Chi vuole aiutarci nella distribuzione è benvenuto …

giosby|at|giosby.it

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Dalla Riviera delle Palme ad Ascoli Piceno.

Con il documentario dei fratelli Meyer il Piceno spopola in Germania

Dalla Riviera delle Palme ad Ascoli Piceno.

Sabine Meyer, fotografa, vive da alcuni anni nel Piceno.
Thomas Meyer, musicista e videomaker, esige sempre l’alta qualità nelle sue produzioni audio e video.
Il suo ClassicConcept effettua riproduzioni fedeli per differenti artisti in tutta la Germania.

Alla luce di questa esperienza i due fratelli Meyer hanno deciso di collaborare in un ambizioso progetto nell’estate del 2009, raccogliendo testimonianze di cultura, arte e gastronomia nel Piceno, sempre immerso in un contesto naturale di indiscutibile bellezza.

Ne risulta un documentario di 90 minuti denso delle più svariate esperienze, sempre con una grande attenzione per l’estetica.
Sabine Meyer ha saputo raccogliere in breve tempo il lavoro di artisti residenti nel Piceno.
Alcuni di loro sono nativi della splendida provincia di Ascoli Piceno, mentre altri si sono trasferiti proprio in questi luoghi, magari provenendo da altri Paesi Europei, seguendo una “magica” ispirazione che i paesaggi suggeriscono.
Scultori, pittori, poeti e musicisti si susseguono tra un panorama e l’altro illustrando con umiltà un assaggio del loro lavoro.
Un’attenzione particolare per i lavori antichi e tradizionali che hanno contribuito ad edificare il carattere Piceno.
Dalla pesca all’artigianato, dalla cucina all’agricoltura si può godere di una visione originale del territorio.
Il video evidenzia la relazione tra la cultura antica e le giovani generazioni che spesso hanno saputo raccogliere lo spirito delle tradizioni e utilizzarlo per la propria crescita.

PicenoRiviera ...

Il patrimonio artistico di Ascoli Piceno e di altri paesi della provincia sono descritti con cura dagli operatori culturali del luogo. Le immagini hanno una grande forza descrittiva ed artistica e i commenti definiscono semplicemente il contesto storico delle grandi opere riprese.

Infine la gioia delle feste e del divertimento traspare spesso nella bellezza del paesaggio.
Il mare e i dolci pendii delle colline tra viti ed ulivi, glicini e girasoli completano un percorso che risulta essere un semplice invito a visitare personalmente luoghi così ricchi di cultura ed accoglienti.

QUI L’INTERVISTA CON SABINE MEYER

Presentazione del Documentario
Ascoli Piceno Libreria Rinascita
Piazza Roma 7
DOMENICA 7 Febbraio 2010 ore 18:00

Da non perdere!


Puoi acquistare subito il DVD dal sito della Libreria Rinascita QUI

Piceno abbandonato: fantasia di recupero di una ricchezza lasciata nel degrado.

Ogni tanto vado a passeggio nel Piceno, a volte a piedi e a volte in moto. Non è difficile, mi basta uscire di casa … Vivo qui da cinque anni e sempre quando vado in giro incontro ruderi che attirano la mia attenzione.

Poi mi fermo e se riesco, mi faccio largo tra la vegetazione che divora selvaggiamente i muri,  entro e trovo vecchie stalle con mangiatoia e ragnatele,

un vecchio muro con una vecchia porta scardinata

la porta di un pollaio smangiata dai tarli e dall’erosione del tempo

geometrie che profumano di antico

o scale assediate dai rovi che portano al forno sospeso nel nulla

poi trovo ancora la scopa di una vecchia strega

o la catena arrugginita sulle venature del legno

Catena sulle venature del legno

infine mi allontano, raccogliendo un frutto da un albero generoso

Esistono qui centinaia di casolari, in condizioni più o meno precarie. Un patrimonio antico, in stato di abbandono, quasi sempre in località sperdute, isolate, tranquille, immerse in una natura ancora incontaminata.

Penso quante possibilità ci sarebbero di recuperare queste ricchezze. Certo, è più facile buttarle giù! Costruire un bel palazzo moderno. Poi immagino la Toscana, o l’Umbria che hanno raccolto da queste architetture enormi ricchezze, recuperando vecchi materiali e ricostruendo le atmosfere originali.

Chissà? Magari si potrebbe progettare un recupero di tanta ricchezza. Un progetto che trovi magari i fondi della CEE, quelli a fondo perduto, che magari hanno fatto la fortuna di qualche speculatore.

Invece potrebbero essere utilizzati da una comunità terapeutica che rende abitabile una parte del casolare e poi, piano piano, ricostruisce tutto … o da una scuola edile, che impara da un vecchio mastro stili di lavoro destinati a scomparire.

Oppure si potrebbero occupare per fare musica, arte, cultura …

Idee, sogni, fantasie destinati a restare tali.

O no?