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NON ABBANDONIAMO L’AQUILA E GLI AQUILANI!

Il 30 giugno scade la sospensione delle tasse prevista per i terremotati e, senza un intervento di proroga, tutti i cittadini saranno costretti dal primo luglio a restituire quanto sospeso sino al 30 giugno e ricominciare a versare tasse e contributi.

Negli altri terremoti le tasse arretrate le hanno pagate dopo 12 anni al 40% per non parlare del resto … L’Aquila rischia di finire dimenticata!

Non fa più notizia !!!

Aiutiamoli!

2 blog evidenziano la disperazione degli abitanti:

Miss Kappa

Stazione MIR

Leggo su Stazione MIR: – 10 milioni e mezzo di Euro delle donazioni degli Italiani vengono dirottati con una delibera della Regione Abruzzo a Pescara (per l’aeroporto) e Chieti (per rassegne culturali non meglio specificate). Organizziamo un turismo sociale a L’Aquila!

Non lasciamoli soli!

Per FIRMARE un clic nel quadrato QUI SOTTO ! E’ facile e veloce !

OPPURE, se non funziona clicca QUI

Il terremoto ha ucciso 308 aquilani, ha lasciato disastri, persone con il loro dolore e le loro difficoltà, sradicati dalle loro case, deportati lontano e senza più contatto con la loro terra.

I riflettori sono rimasti accesi per permettere alle TV di gridare al miracolo, ma adesso nessuno più guarda a L’Aquila e agli aquilani.

E’ il momento per tartassarli ancora di più nel silenzio e nell’indifferenza generale!

Aiutiamoli! Almeno con una firma!

E’ senz’altro poco, ma meglio di niente e forse meglio di 1 euro con SMS che viene poi filtrato e devoluto chissà da chi e chissà dove!

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Ogni volta che accendo il motore dell’auto mi sento un po’ complice di questa strage.

Poi anche un senso di impotenza, come se fossimo nati con l’automobile attaccata al culo, come se non ci fosse davvero NIENTE che possiamo fare concretamente.

Solo guardare LE FOTO, ed essere tristi …

O incazzati, senza sapere poi dove indirizzare questi sentimenti.

Il petrolio ci serve, tutti i giorni. E non sapremmo neanche come vivere senza. Lo consumiamo, chi più chi meno.

Forse qualcuno si arricchisce anche per un disastro simile e non sappiamo nulla?

Siamo sempre bombardati dall’informazione ma ormai incapaci di sapere ciò che non ci diranno mai.

E soprattutto di reagire in un modo sensato.

Perché tutti gli avvenimenti sono così grandi che ci sembra di non poter incidere in alcun modo con qualche parola gettata al vento.

Forse è meglio guardare vicino a noi, e cercare concretezza nel presente, con la coscienza che ogni piccolo gesto contribuisce un pochino ad essere migliori.

O peggiori…

🙁

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Paolo Barnard sull’ Euro: quando la censura arriva a San Marino …

Doveva andare in onda Venerdì 13 Maggio sulla TV di San Marino, come annuncia il giornalista in questo TG.
E invece ZAC

Il video tratto da youtube grazie a 4evermezz che lo ha recuperato dalla copia cache della Tv di San Marino, è stato oscurato e l’intervista completa non è andata mai in onda …

Lo fa notare Paolo Barnard:

***

Cazzo! Sono un mito. Era scontato che tutti i media nazionali italiani non mi volessero più vedere neppure dipinto.

Ma che mi prendessero a pedate anche quelli di San Marino….. cazzo! non ci posso credere! Anche loro. Sono un mito.

Tre coraggiosi redattori della sopraccitata televisione mi avevano intervisto sul Trattato di Lisbona e sulla crisi dell’Euro. Era per uno speciale del venerdì. Ok? Il promo con la mia faccia compare sul sito della stimata televisione sanmarinese… per due ore. Poi scompare! Un mito! E io scomparirò dallo speciale.

Carmen? (Lasorella) Che fine ho fatto direttore?

La prossima sarà che fanno una legge ad personam per impedirmi di avvicinarmi a più di 6 chilometri da una testata, incluso Topolino.

Sono un mito.

***

Non so se le informazioni di Barnard siano corrette o meno, ma penso che se debbano essere smentite sia possibile farlo con un contraddittorio e non semplicemente tagliandole via …

Se ne discute su ComeDonChisciotte, per chi fosse interessato …

Ma per la TV sono troppo scomode!

O no?

🙂

Obama, l’uomo nero.

“It turns out, by the way, that oil rigs today generally don’t cause spills. They are technologically very advanced.”

– Risulta poi, tra l’altro, che oggi le piattaforme petrolifere generalmente non causano sversamenti. Sono tecnologicamente molto avanzate –

L'uomo NeroBarak Obama – 2 aprile 2010 (vai al video)

Il disastro in Louisiana ha causato 11 morti e danni incalcolabili all’ambiente.

Gli operatori di Greenpeace sono subito accorsi sul luogo per cercare di documentare quanto sta accadendo.

Il petrolio che continua a fuoriuscire uccide e distrugge piante e animali.

Scarica il documento ORIZZONTE NERO dove Greenpeace risponde alle domande più importanti di questi giorni smentendo le falsità che ci vogliono proporre.

Guardate le foto QUI

Marea NeraMarea Nera

Platone contro Berlusconi !

Sto leggendo I miti del nostro tempo di Umberto Galimberti.

Platone

Oggi mi sono imbattuto in queste righe:

***

“la tecnica potrebbe determinare la fine della democrazia (il condizionale è motivato dal fatto che siamo tutti affezionati alla democrazia, ma in realtà si potrebbe anche dire che essa è già venuta meno). La tecnica, infatti, ci mette di fronte a problemi sui quali siamo chiamati a pronunciarci senza alcuna competenza. Basti pensare, a titolo esemplificativo, al referendum sulla fecondazione assistita, o al dibattito sulle centrali nucleari, o a quello sugli organismi geneticamente modificati. In tutti questi casi si possono giudicare con competenza i termini dei problemi solo se si è rispettivamente un biologo, un fisico nucleare o un genetista. Le persone prive di queste specifiche qualifiche prenderanno posizione su basi “irrazionali”, quali sono l’appartenenza ideologica a un partito, la fascinazione per chi è maggiormente persuasivo in televisione, la simpatia per un politico.
Platone avrebbe definito questo sistema, che oggi potremmo chiamare telecrazia, in termini di retorica o sofistica. Che cos’era la retorica all’epoca di Platone? Dei trentacinque dialoghi che il filosofo ateniese ci ha lasciato, una decina sono contro i retori e i sofisti, cioè contro coloro che ottengono il consenso non con argomenti razionali, non insegnando come vanno le cose, non distribuendo competenza, non argomentando le loro tesi, ma sulla base della mozione degli affetti, della sofisticazione dei paralogismi, dell’appello all’autorità, della persuasione emotiva.
Secondo Platone costoro devono essere espulsi dalla città perché non può nascere un sistema democratico finché ci sono tali mistificatori del linguaggio e del consenso. Quando diciamo che la telecrazia rischia di cancellare la democrazia, riproponiamo il problema sollevato da Platone a proposito della retorica e della democrazia.”
(pag. 218-219)

***

Mi viene in mente allora Berlusconi con il suo Partito dell’Amore e, curiosando tra i Dialoghi di Platone, ritrovo una storiellina che sembra calzare a pennello per il “nostro eroe”:

Berlusconi_by_Mantellini

***

Ricordiamo un aneddoto grazioso che si narra a proposito del famoso viaggio di Gorgia in Atene. Lì egli arringò a lungo la folla, facendo risaltare la differenza di temperamento che sussisteva tra gli abitanti della Sicilia e della Magna Grecia, e tutti gli altri, definiti barbari. I barbari, diceva Gorgia, vivono nella discordia perché vivono tra loro senza armonia. L’armonia sarebbe stata, secondo l’oratore, il segno distintivo della superiorità greca sui nemici, e ciò avrebbe accresciuto la stima ed il timore dei barbari nei confronti dei greci. A questo punto uno della folla, un anonimo saccente, volle appuntare a Gorgia una annotazione sulla sua situazione familiare.

“Noi siamo in tanti, Gorgia”, disse l’uomo, “e ci suggerisci di andare d’accordo e in armonia; tutti sanno però che a casa tua siete in tre, tu tua moglie ed il servo, e litigate da mane a sera. Non credi che avrebbero più effetto i tuoi discorsi se si sapesse che voi tre non recate molestia ai vicini?”

***

… meno male che Silvio c’è …

O no?
🙂

10 consigli per il voto!

  1. Andate a votare !

  2. Attenti: Pinocchio è al potere !

  3. Evitate di votare per Pinocchio !

  4. Dio lascia all’uomo la libertà di scelta. Perché la Chiesa vuole imporre a tutti le sue scelte ?

  5. Pinocchio usa la TV per raccontare le sue bugie ! Verifica sempre da più fonti tutte le notizie !

  6. Non sono tutti uguali !

  7. Dopo aver votato ricorda le promesse che sono state fatte !

  8. Se quello che fanno non c’entra niente con quello che hanno detto Pinocchio è tornato al potere !

  9. Se hai un Pinocchio dentro di te combattilo !

  10. Votare è soltanto un primo passo! Se poi non partecipi Pinocchio ti imbroglierà sempre !

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Berlusconi vince con il qualunquismo!

Molti colori, molte idee !

chisiamo

La creatività sociale delle reti – Carlo Infante

google_facebook1

Riprendo da Facebook:

Carlo Infante Carlo Infante

Lo sviluppo della nostra società riguarda l’evoluzione dell’idea di spazio pubblico, dall’invenzione del teatro nella polis greca alle piazze del rinascimento. E’ in questo quadro che s’inserisce la creazione di ambiti ludico-partecipativi per l’aggregazione giovanile anche nel web.
Questo approccio può diventare un’opportunità per coniugare il principio basilare del sistema educativo, quello di formare cittadini, con la pratica culturale nel nuovo spazio pubblico che sta emergendo, quello di Internet.
In questo senso è importante la realizzazione di nuovi format culturali ed educativi di comunicazione interattiva per interpretare le potenzialità di ciò che viene definito il web 2.0, ovvero l’evoluzione della rete nel senso partecipativo, come il fenomeno dei blog e dei social networking ha reso evidente.
La rete come spazio pubblico
La scommessa principale in atto per quanto riguarda l’Innovazione è direttamente proporzionale alla capacità d’interpretare la Società dell’Informazione per ciò che può diventare: il nuovo spazio pubblico, quello di una polis fatta da informazioni prodotte dall’azione degli uomini che vivono e usano la rete come nuova opportunità di relazione sociale.
L’evoluzione del social networking ( e ancor prima dei blog) rifonda il concetto d’informazione: non più solo prodotta dagli specialisti (giornalisti e autori) bensì dagli utenti dei sistemi informativi che, attraverso l’approccio interattivo, esprimono il loro diritto-dovere di cittadinanza nella società dell’informazione. Si tratta di condivisione dello spazio pubblico rappresentato dalle reti: l’infrastruttura della società in divenire.
L’utente delle reti può trovare il modo per portare con sé, dentro la rete globale, la dimensione locale della propria soggettività e della propria comunità, per dare forma alla coscienza dinamica della propria partecipazione attiva. Educare dopotutto significa “tirar fuori” (dal latino “educere”).
E’ qualcosa che è già nell’aria da tempo nella cultura digitale ma che deve ancora compiersi nell’assetto generale della res pubblica ed è per questo che è decisivo saper guardare alle nuove generazioni. Sono loro i futuri soggetti attivi di una socialità nuova che darà forma e sostanza alla figura che è ben definita da uno dei soliti neologismi: prosumer, il produttore-consumatore d’informazione.
Verso una società dei saperi e dei pareri
Senza questa attenzione qualsiasi portale web apparirà come uno di quei gran portali di ranch visti nei film western degli anni Sessanta: una grande impalcatura con il deserto dietro. La fortuna delle piattaforme di social networking dimostra quanto sia possibile rilanciare una strategia di comunicazione pubblica che sia in grado di tradurre l’interattività in nuova forma d’interazione sociale e anche, diciamolo, emozionale.
Per accostare all’auspicata società dei saperi anche una società dei pareri. Le strutture relazionali della società di massa (amplificata dai mass-media) sono logore e necessitano un radicale ripensamento a partire da un più preciso orientamento della comunicazione verso target particolari, dai gruppi d’interesse alle diverse comunità della società multiculturale, fino alle diverse fasce generazionali, pensionati o adolescenti che siano.
È da considerare però che non è solo una questione di nuove funzionalità. Non è infatti solo un fatto di servizi più evoluti, di soddisfazione dei bisogni, bensì di strategia di comunicazione pubblica che solleciti il desiderio di mettersi in gioco: di partecipare a piattaforme web che sappiano fidelizzare e valorizzare il feedback dei cittadini on line. Perché si renda esplicito quanto la rete possa essere spazio pubblico.
carlo@performingmedia.org

Aggiornato circa 7 mesi fa
E poi i commenti, tra cui i miei:

Guido Basile

Guido Basile

Farò in modo di seguire la trasmissione. Per il momento , inizio, con il complimentarmi. Un saluto cordiale

27 maggio 2009 alle ore 10.44 · Segnala

Daniele Vinci

Daniele Vinci

Davvero interessante!

27 maggio 2009 alle ore 16.31 · Segnala

Andrea Garbin

Andrea Garbin

Una buona risposta a chi dice che facebook e i social network non servono, che è solo cazzeggio, ricerca di amici, di compagni di classe, di primi amori, che la piazza è fuori, che in rete non ci sono le emozioni. La rete non sostituisce la piazza, puMostra tuttoò amplificarla, può aprire nuovi spazi, può connettere le persone, aprire spazi di partecipazione, di condivisione e di informazione partecipata. E a fare questo sono i nuovi social network locali, sempre pronti a tenere aperte le porte verso il nuovo

27 maggio 2009 alle ore 22.28 ·

Mary Batella

Mary Batella

@andrea garbin condivido e condivido il link. La rete ha un potenziale enorme per aggregare tutte le voci fuori dal coro e creare un nuovo paradigma partecipativo, anche tra un cazzeggio semiserio e l’altro, senza demonizzare la voglia di giocare. Almeno per me, il gioco ha funzione terapeutica (ma i giochetti di facebook so’ veramente troppo scemi…ooops, volevo dire di livello intellettuale troppo elevato! 😛 )

27 maggio 2009 alle ore 23.55 ·

Odrah Zackor

Odrah Zackor

Le opere digitali hanno la forma e la dinamica delle idee e come le idee non hanno più proprietari, ma solo pensatori e ri-pensatori.

L’artista genera personaggi, storie ed opere originali da gettare in pasto alla moltitudine, rendendole collettive e mutanti.

Nasce cosi un nuovo teatro che si nutre di rappresentazioni individuali e collettive, che nascono sulla rete e chiedono di sfociare nelle piazze.Mostra tutto

Insorge una nuova letteratura che vede i suoi personaggi raccontarsi da soli, attraverso una scrittura atomica, dialogante e frammentaria.

Tutto questo avviene senza tregue ne traguardi, con un andamento esponenziale.

SEGUITE I LINK DEL NOSTRO PROGETTO :

http://zackor.fiveoclock.org/

http://fiveoclock.org/manifesto

28 maggio 2009 alle ore 0.16 ·

Paolo Valente

Paolo Valente

… LMostra tutto’arte in genere sembra meglio assecondare questo nuovo spirito del tempo e grazie al suo aspetto sperimentale e di avanguardia mette in evidenza alcuni aspetti culturali cruciali: il punto di vista con cui l’autore creava con un atto univoco la propria opera, è notevolmente cambiato poiché la dimensione sociale e interattiva del web ha coinvolto quello che fino a ieri era lo spettatore, facendolo diventare spesso coautore dell’opera stessa; le dinamiche di produzione delle opere artistiche inoltre sembrano superare il sistema di autoreferenzialità dato dalla logica autore – opera – critico – curatore – galleria – collezionista, a favore di una esposizione, orizzontale e dal basso effettuata direttamente nella rete; la dimensione globale del proprio fare artistico e creativo è affrontata a partire da una dimensione non solo cognitiva ma sempre più emozionale, la propria individualità, il proprio racconto o viaggio …
http://www.facebook.com/note.php?note_id=93451191618&ref=nf

4 giugno 2009 alle ore 1.22 ·

Laura Spampinato

Laura Spampinato

è affascinante prendere coscienza del fatto che tutti – disponendo di una connessione – possiamo diventare isole nella rete sia come singoli che come collettivi nel tentare di rappresentare qualcosa che ci preme, gioiosamente o con profonda sofferenza a seconda dei casi in cui siamo coivolti nella vita. Spesso avviene che le isole restano isolate, Mostra tuttovengono dimenticate, ma altrettanto spesso comunicano, si fan guerra o si alleano. Molte si ignorano (forse si scopriranno i seguito). Mi è capitato spesso di scoprirne con linguaggi che sento miei, come se ci fossimo già parlati chissà quando e dove, accomunati da uguali sensibilità e sensazioni. Ed è facile ora – impensabile qualche decennio fa – dichiararsi amici, compagni d’avventura, semplicemente rispondendo a un messaggio e augurarsi vicendevolmente che un buon vento accompagni la nostra navigazione.

Mar alle 11.15 ·

Giorgio Mancuso

Giorgio Mancuso

anche se la rete sembra diventare il regno della superficialità …

in rete gli stimoli sono veloci, e lo spazio per approfondire è quasi sempre tralasciato

Anche perché il CONTATTO VIRTUALE è ben diverso da quello FISICO e in rete il tempo si dilata e le interruzioni non sono un segnale di maleducazione, ma soltanto il segnale di una vita frenetica che non concede di fermarsi su qualcosa.

Un messaggio a volte riceve risposte dopo mesi, altre in pochi secondi, senza alcun senso allo scorrere del tempo che perde il suo significato.

Mostra tutto
O no?
😉

6 ore fa ·

Carlo Infante

Carlo Infante

qualcosa si perde e qualcosa si acquista.

cambia il senso del tempo.

bene

ciascuno troverà il modo x mixare le + dimensioni attraverso cui si vive. Mostra tutto
Ora, grazie al web, è solo + esplicito.

6 ore fa ·

Giorgio Mancuso

Giorgio Mancuso

bene?

male?

questa non è una osservazione scientifica …

il rischio è la dimensione PREVALENTEMENTE virtuale (ON LINE), con danni irreparabili alla comunicazione LIVE

6 ore fa ·

Carlo Infante

Carlo Infante

il virtuale non è in meno è in +.

non sottrae offre ulteriori opportunità.

i danni irreparabili è x chi soggiace all’addiction e si perde. Mostra tutto
ma vale x qualsiasi cosa buona: dai gianduiotti all’oppio passando x i romanzi.
Molta gente è disposta a vivere prevalentemente in un’altra dimensione.
Tutto dipende se se lo può permettere o meno.

E poi non ci penso proprio a fare osservazioni scientifiche, m’annoia solo l’idea.

5 ore fa ·

Giorgio Mancuso

Giorgio Mancuso

che l’oppio sia buono è tutto da dimostrare.

qualunque cosa è in +.

qualunque proposta aggiunge, ma non per questo possiamo dedurre che nulla toglie.

Infatti se faccio una cosa obbligatoriamente scelgo di fare QUELLA cosa PIUTTOSTO CHE qualcos’altro.

Mostra tutto
Così la rete si PROPONE come un facile SOSTITUTO di relazioni sociali LIVE.Questo comporta una evoluzione dei costumi con maggiori difficoltà nelle relazioni REALI, proprio perché MENO usuali.

Fenomeno da osservare soprattutto nelle giovani generazioni, o web generation, che non hanno neanche un’esperienza precedente a cui fare riferimento.

Osservazione scientifica? Noiosa? Può darsi, ma in quale altro modo possiamo avvicinarci alla realtà?

5 ore fa ·

Odrah Zackor

Odrah Zackor

Io penso che sia una questione puramente didattica.

Si deve capire che la rete non è un “luogo di incontro” un nuovo “spazio sociale”.

Questa è una falsa verità.Mostra tutto

La rete è un medium, qualcosa che fa da tramite, qualcosa di non diretto e reale, quindi filtrante e non realmente sociale.

La rete va utilizzata come un grande , enorme giornale, che è anche televisione che anche telefono, che è anche teatro e poesia.

Ma la socialità deve tornare nelle piazze e il goal è di chi riesce ad utilizzare la rete per catalizzare idee e contenuti partecipativi riusciendo a farli sfociare in luoghi di incontro pubblico, con dibattiti reali, fisici.

5 ore fa ·

Carlo Infante

Carlo Infante

invece è dimostrato: l’oppio allieva il dolore. E’ buono.

Ma non mi riguarda, non sono terminale…

Il fatto che qualcosa sia facile va bene…
il punto è nel dimostrare che ogni automatismo (facile e felice… qual’è appunto il navigare) va interpretato come scommessa evolutiva. Ciò che si risparmia in tempo e fatica usando le reti, dovrebbe essere reinvestito nella progettazione di nuove pratiche.Mostra tutto
L’idea di web come spazio pubblico si compie solo in questo caso. Altrimenti è solo cliccate a vanvera.
Io queste cose le faccio da 15 anni almeno, non ne parlo solamente. E i risultati ci sono, nonostante il fatto che questo Paese sia un colabrodo.
Si perde quasi tutto.
Se solo penso al lavoro che ho fatto nel sistema educativo: scrissi nel 1997 “Educare on line”.

5 ore fa ·

Odrah Zackor

Odrah Zackor

Sono d’accordo con Carlo.

Sarebbe come dire che la stampa è superficiale solo perchè in Italia si comprano giornali di gossip piuttosto he libri di filosofia..

5 ore fa ·

Carlo Infante

Carlo Infante

altra cosa: il medium è il messaggio…la rete è un ambiente non solo un mezzo.

x giocare la partita in corso c’è da fare un bel salto di qualità mollando tante zavorre (almeno la metà di quello che insegnano, male, nelle scuole…).

sto esagerando lo so… ma c’è il vero…

5 ore fa ·

Giorgio Mancuso

Giorgio Mancuso

Non sono esperto come te, Carlo.

Ma ho impressione che l’educazione in rete funzioni con un sistema binario, tipo Vero o Falso.

Vedo i ragazzi che hanno tendenza a studiare semplicemente mettendo una crocetta sul sì o sul no.

Il rischio di ridurre piuttosto che aggiungere non è da sottovalutare.Mostra tutto

Quanto all’oppio, forse il paragone è azzeccato: pensa se della rete potessimo fare soltanto un uso terapeutico …

Invece il cazzeggio impera sovrano …

Se parliamo di EDUCAZIONE non si può far finta di niente.

5 ore fa ·

Odrah Zackor

Odrah Zackor

E’ un ambiente si, ma non è realmente sociale.

Anzi credo che in alcuni casi la tecnologia sia disgregante, questo perchè si è fatta passare troppo l’idea “superficiale” di cyberspazio.

In realtà è solo un medium, le strette di mano si danno dal vero.Mostra tutto

Non voglio sminuire, piuttosto penso che sia usata male la rete.

5 ore fa ·

Carlo Infante

Carlo Infante

è una bella conversazione, densa e serrata, e ha trovato anche un buon ritmo. Dimostra come la rete possa espandere le potenzialità della conversazione.

E’ in quest’ultima parola che si trova uno dei perni x capire cosa sia l’interattività, realmente…

vi linko ad una vecchia pagina web (è del 2000) e si riferisce al nodo educativo

http://teatron.idratools.org/impararegiocando/

4 ore fa ·

Odrah Zackor

Odrah Zackor

La rete è una enorme opportunità se usata in maniera creativa. Questa cosa l’ho potuta sperimentare personalmente, con enormi risultati.

4 ore fa ·

Odrah Zackor

Odrah Zackor

Imparare giocando è proprio un bel testo 🙂

4 ore fa ·

Giorgio Mancuso

24 minuti fa ·

Il tema è interessante, almeno per me …

Articolo correlato: Paolo Barnard – La Cultura della Visibilità vi ucciderà. E anche Facebook.

News dal Popolo Viola: Scurdammece o’ passato simm’e Napoli Paisà

Ecco che dice Gianfranco Mascia …

Questa è la sintesi, ma andiamo ai dettagli:

Il 2 gennaio Gianfranco Mascia, dopo un periodo di meritato riposo dalle fatiche dovute all’organizzazione del No B Day si prende la briga di rispondere sul suo blog alle numerose richieste di chiarimenti.

Da notare che risponde alle domande di un post, (questo: http://www.gianfrancomascia.it/index.php/2009/12/09/le-mie-dieci-risposte-al-no-berlusconi-day/)

in un altro post … (questo: http://www.gianfrancomascia.it/index.php/2009/12/16/no-b-day-la-mia-versione-su-quel-che-e-accaduto/#more-280 )

Ma questo è solo un piccolo problema.

Risponde nella fattispecie a Francesco Beato, in data 2 Gennaio 2010 a un commento di Francesco Beato del 10 Dicembre 2009.

Diciamo che di tempo per riprendersi il povero Mascia ne ha avuto abbastanza …

In queste risposte voglio osservare soltanto un PICCOLO particolare:

Mascia scrive:

” Ho scambiato con Franco (Lai) alcuni messaggi in cui lui si rammaricava del fatto che non si sia fatto molto per evitare l’anonimato di San Precario.”

Guardate adesso qui:

Dai Gianfranco, tutta la rete ha parlato dell’episodio di Franco Lai, tu stesso dici di aver scambiato dei messaggi con lui e poi dici che non lo conosci?
Mah!

AGGIORNAMENTO DEL 7 GENNAIO: GIANFRANCO MASCIA AFFERMA SUL SUO BLOG DI AVERE SCAMBIATO MESSAGGI CON FRANCO LAI SOLTANTO IL 21 DICEMBRE E PERTANTO CHE NELLA DATA DEL VIDEO, 5 DICEMBRE, NON CONOSCEVA FRANCO LAI.

ANCHE LO STESSO FRANCO LAI CONFERMA CIO’ CHE AFFERMA MASCIA.

MI SCUSO PERTANTO CON GIANFRANCO MASCIA, ANCHE SE IL PARTICOLARE E’ PIUTTOSTO IRRILEVANTE E RESTIAMO SEMPRE IN ATTESA DI ALTRE RISPOSTE …

Ma andiamo oltre …

Alla fine Mascia scrive:

“Io spero di aver risposto. Faccio cortesemente notare che sono da due ore al computer e che – sinceramente – preferisco parlare del futuro piuttosto del passato.”

Ecco i miei commenti sul suo blog:

Caro Gianfranco,
grazie per aver passato ben 2 (due!) ore al computer per rispondere a qualche domanda.
L’impresa mi sembra quasi eroica.
Io, che non godo della tua popolarità, a volte ci passo molto più tempo solo per cercare qualcosa che mi convince poco.
Ma probabilmente sono uno stupido maniaco …

Ad ogni modo manca qualche rispostina e io, umilmente ti ripropongo le domandine, anche se aspetto dal 14 Dicembre alcune risposte, specie sugli insulti di San Precario che ho riportato nell’altro post da te completamente abbandonato …

http://www.gianfrancomascia.it/index.php/2009/12/09/le-mie-dieci-risposte-al-no-berlusconi-day/comment-page-1/#comment-2708

Riporto domande inevase poste più sopra:

1)
Gianfranco Mascia scrive che controlla il sito ilpopoloviola.it di cui è intestatario Rosario Mascia. (sono curioso e sono andato a vedere …)
E’ un parente? Mah.

2)
La situazione è ben poco chiara:
quanti POPOLI VIOLA ci sono?
se Gianfranco pensa, finalmente, che l’Anonimato non sia accettabile in un movimento che ha bisogno di TRASPARENZA e correttezza, cosa ci fa nell’altro Popolo Viola?

Cosa possiamo imparare da tutta questa strana storia?

3)
Aggiungo che San Precario è anche un utente del sito
—.popoloviola.it, gestito da Gianfranco Mascia.

Quanti sono i POPOLO VIOLA?

L’anonimato nel popolo viola è accettato?
E’ accettabile?
4)
Aggiungo un’altra richiesta: Tu scrivi sopra ->

“perchè non pubblicate le scansioni di chi ha firmato le richieste di autorizzazione?
Ho risposto sopra su chi siano i firmatari dell’autorizzazione. Spero che ti fidi”

Perché dovrei fidarmi Gianfranco?
Sono anni che assilliamo Berlusconi (GIUSTAMENTE) dicendo che non ci fidiamo di LUI, che vogliamo andare a fondo, vedere i documenti, i processi, le indagini della magistratura e TUTTO ciò che lo riguarda e INVECE di TE dobbiamo FIDARCI !
In base a quale PRINCIPIO?
Una LEGGE AD PERSONAM giusto per te e il Popolo Viola?

La Trasparenza o vale per tutti oppure non vale niente!

Ho la pazienza per aspettare ancora.
Buona Befana!
______________________________________

Dopo aver letto il PREZIOSO CONTRIBUTO di Susanna Ambivero scrivo ancora:

“leggo nel blog di Susanna Ambivero, a proposito di una tua risposta:

(Gianfranco Mascia)”Mi stupisce rivelando che la data del 5 dicembre è stata decisa unilateralmente da Di Pietro e Ferrero salvo poi presentarla come una data proposta dal “popolo della Rete”.

http://susannaambivero.blogspot.com/2010/01/le-verita-di-gianfranco-mascia-sul-nbd.html

E’ vera questa affermazione di Susanna?

O smentisci?”

Aspettiamo trepidanti le tue risposte Gianfranco Mascia.

Le aspettiamo qui, o da Susanna Ambivero, o dal Tafanus che ringrazio per aver riassunto e anche fatto partire qualche domanda, o da Francesco Beato, o su Facebook dove pubblico un NOTA

Insomma dove vuoi …

in attesa di …

Chi ha avuto ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato ha dato …

🙂

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Tre ragazze che hanno abbandonato il NoBday

Le bugie di Berlusconi. Il miracolo de L’Aquila è solo propaganda.

Grazie ad Associazione Culturale I Care e, indirettamente da lorenzoc apprendo che …

ABRUZZO: IL 58% ANCORA FUORI CASA

terremotoL_Aquila

In un paese in cui i fatti scompaiono nel frastuono del marketing e della propaganda e in una democrazia dove la realtà si reiventa ogni sera all’ora di cena per la convenienza del potere, in un paese così, mettersi a sottolineare i numeri nudi e crudi è un atto quasi sovversivo.

In Abruzzo oggi (29 dicembre 2009) il totale degli terremotati assistiti secondo la Protezione Civile è di 30.212.

Il 37% (11.221) persone vive negli edifici del progetto C.A.S.E. voluto dal Governo.

Il 5% (1.425) risiede nei Map (le casette di legno per intendersi).

Il 58%, ovvero 17.566 persone, vive provvisoriamente in alberghi, caserme e sistemazioni temporanee.

Queste erano le promesse:

Ecco la fonte dei dati:

Protezione civile L_Aquila_29.12.09Protezione civile L_Aquila-2_29.12.09

Vorrei aggiungere testimonianze reali:

Blob Rai 3 ( Caos Calmo – L’Aquila) – 01-gen-2010 20.00 from Gennaro Giugliano on Vimeo.

E’ drammatico vedere la differenza tra promesse e realtà.

E’ ancora più drammatico considerare che la realtà è offuscata per bene dalle bugie.

Quando in Italia si riuscirà a comprendere che Berlusconi vende se stesso agli Italiani come qualsiasi altro PRODOTTO che promette ottimi risultati, come in Pubblicità occorre fare.

Ottimi pubblicitari permettono elezioni sempre più favorevoli al prodotto Berlusconi.

Eppure non è così difficile da capire. Leggiamo su Wikipedia a riguardo:

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Manipolazione dell’inconscio

Circa un secolo fa Edward Bernays, pubblicitario, ammetteva nel suo libro “Propaganda”: «coloro che hanno in mano questo meccanismo […] costituiscono […] il vero potere esecutivo del paese. Noi siamo dominati, la nostra mente plasmata, i nostri gusti formati, le nostre idee suggerite, da gente di cui non abbiamo mai sentito parlare. […] Sono loro che manovrano i fili…» [12]

Bernays non si riferiva soltanto alla propaganda politica, bensì anche alla pubblicità commerciale, i cui strumenti sono gli stessi: la sua campagna per la American Tobacco Company negli anni venti, per incitare le donne a fumare, consistette per esempio nell’associare visivamente in maniera costante la sigaretta e i diritti o la libertà della donna. Questa campagna fece aumentare le vendite a tal punto che la società Philip Morris riprese più tardi questa idea per gli uomini, e lanciò il famoso cow-boy Marlboro.

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Peccato che quando sbagliamo ad acquistare un detersivo tuttalpiù ci resta una macchia sulla camicia, ma sbagliando nel voto e nel consenso rischiamo di rimanere in mutande!

O no?

🙂

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