Ricominciano le solite trappole, i soliti show, chi vuole parlare e chi preferisce tacere, ben sapendo che il silenzio allude all’indicibile.
Chi è pronto per qualsiasi evenienza e chi invece prudentemente, “per il bene del Paese” si appella al senso di responsabilità …
Poi ci sono quelli che vogliono TUTTO SUBITO e quelli che “bisogna saper aspettare” come quelli che si siedono sulla sponda del fiume …
Poi ci sono quelli che le vacanze le hanno viste fare agli altri e hanno solo approfittato di qualche momento di relativa tranquillità …
Anche quelli che “le vacanze cominciano adesso” perché durante l’estate lavorano per i vacanzieri ed è un vero inferno …
Quelli che aspettano che comincino le scuole così i bambini ricominciano a mangiare le banane …
Insomma l’Italia riparte, più povera di prima perché quei quattro soldi che c’erano li hanno spesi in vacanza, disgustata come sempre che tanto niente ci tocca più, con tanta voglia di … non si sa più che cosa.
Ma manca un Andy Warhol, qualcuno che con tocco da maestro, dia un senso artistico al vuoto che ci opprime.
uomini e donne
amore e morte
spesso s’intersecano
senza spiegazioni apparenti
flirt, corteggiamento, abbordaggio, chat
donne che disdegnano, donne insultate, donne massacrate.
poi si parla dei massacri e di cosa gira per la testa agl uomini che massacrano
amore, non amore.
possesso, gelosia
un fenomeno di follia individuale o una lucida follia che ha messo radici in una società malata?
Non volevo scriverne qui, ma ne ho scritto in giro, tra un commento e l’altro.
Si arriva ieri sera a un tema che potrebbe essere un binario morto, e invece è di estrema importanza: la distanza dal padre.
Che c’entra direte voi?
Eppure per un maschio non esiste sofferenza più grande.
Pensare di conoscere l’uomo che sulla terra ha le caratteristiche più simili alle tue, come nessun altro, e magari disprezzarlo, pensare che egli sia un inetto, un incapace o un malvagio.
Uno che semplicemente non ci vuole bene, non ce ne ha mai voluto.
Quante volte queste fantasie sul proprio padre sono presenti?
Quante volte il padre non si vede, non c’è, è semplicemente sparito.
Quante volte il padre è morto e questa morte è stata vissuta come una cattiveria, una tortura inutile subita magari da un bambino che qualcuno, senza capire e senza sapere, ha cercato di tenere lontano dal dolore, dall’unico sentimento reale in grado di salvare quel piccolo bambino.
Perché il dolore, se vissuto, è una ferita, magari grande, ma che si rimargina.
Mentre il dolore, semplicemente allontanato, diventa come una pustola che non guarisce mai, anzi crea una cancrena che si allarga sempre di più.
E’ semplice ignoranza, purtroppo.
Troppe volte usata a fin di bene, per “proteggere i bambini”.
Queste distanze sono in grado di creare disagi enormi, con anche grandi potenzialità distruttive.
Lo stesso discorso vale per le donne, distanti dalle madri.
Discorso lungo, troppo grande per un piccolo blog.
Basti pensare però che, alle volte, basterebbe un semplice abbraccio, per salvare una vita.
Tra l’altro non tutti questi presunti pedofili sono stato condannati in modo definitivo, alcuni sono soltanto indagati, e, fino a prova contraria, sono innocenti!
lA CASTRAZIONE CHIMICA NN SERVE A NULLA, CI VUOLE LA CASTRAZIONE FISICA, E COME DETTO DA QUALCUNO , IN GALERA NEL BRACCIO DEGLI AFFAMATI CRONICI DI SESSO E BEN DOTATI, IN MODO DA FAR PROVARE LORO L’EBBREZZA DEL PRENDERLO IN QUEL POSTO, COME HANNO FATTO CON I RAGAZZINI/E DI CUI HANNO ABUSATO…………
purtroppo in uno stato di merda come l italia la pena di morte non esiste piu….pero da una parte non so se e meglio la pena di morte,o la tortura a vita…a volte opto x la seconda….perche dopo la morte non sentirebbero piu niente….!!!bastardi!!
Loro tolgono serenità e dignità alle donne…e noi togliamogli tutti e tre i gioielli di famiglia. Zaaaac…altro che castrazione chimica. Chiamarli animali sarebbe un’offesa ai nostri amici a 4 zampe…sono immondizia e malati di mente.
io invece propongo una spece di “massoneria” per eliminarli in gran segreto. Lavoro pulito. Servizio garantito. e nessuno esce dopo due giorni perchè: “poverino ha problemi psichici”. Fatemi sapere che ne pèensate !
castrazione con le pinzette da ciglia, molto lentamente, con calma !!!!
***
Io comprendo che la pedofilia e la violenza sessuale siano atti che suscitano orrore e che spesso lasciano un segno indelebile sulle vittime.
Comprendo che tutti noi vorremmo che questi fatti non accadessero.
Però noto che non viene fatto nessuno sforzo per cercare di capire come mai avvengono questi fatti e se possiamo fare qualcosa per prevenire questi tristi episodi.
Non dimentichiamo che molto spesso chi compie un abuso è stato a sua volta vittima di un abuso.
Io credo che persone che scrivono su Facebook frasi come quelle riportate qui sopra siano bisognose di aiuto quasi come i criminali che compiono questi tremendi abusi.
Non possiamo auspicare l’uso della tortura e della pena di morte per evitare i reati, anche perché non è affatto vero che nei paesi dove esiste la pena di morte, come negli USA o in Cina, tali reati abbiano meno rilevanza.
Inoltre non capisco il senso della vendetta brutale fine a se stessa.
Chi crede nell’uso di questi metodi barbari non ama la convivenza civile, non rispetta i diritti umani e non fa altro che continuare una spirale di violenza che non avrà mai fine.
Non sarebbe il caso di trovare sistemi più validi del solito occhio per occhio, dente per dente?
Se proprio volete torturare qualcuno, divertitevi con un videogioco!
Gioca l’Italia!
Volente o nolente un’emozione arriva anche a me.
Il calcio da bambino era una cosa importante. Le figurine dei calciatori, le formazioni a memoria …
Lasciano il segno. Anche se poi subentrano altri interessi e il calcio poi non mi tocca proprio.
Ma i Mondiali sono sempre i Mondiali.
Anche se non è che tifo tanto Italia, non per motivi padani, no grazie.
Ma per un senso internazionale.
Non mi sento particolarmente legato all’essere italiano.
Per me questa storia delle Patrie è sempre un’occasione di divisione, di rivalità, in ultima analisi un’anteprima dell’odio.
Anche l’inno di Mameli mi è sempre stato antipatico.
Non mi sento né “schiavo di Roma” né “pronto alla morte!”
Non mi sembra che “Iddio la creò“. Non c’è un solo verso dell’inno che mi sembra di condividere.
Ammetto: se l’Italia prende un gol sghignazzo.
Mi fa ridere tutto il pathos della gente che si infrange in una solenne delusione.
Mi diverte tutta questa gente che freme davanti allo schermo, sventolando bandiere e suonando cacofoniche trombette ad aria compressa davanti a un teleschermo in piazze tutti pronti ad impazzare in volgari caroselli strombazzando su auto selvagge urlando e sbraitando in malo modo.
L’Italia prende un gol e questa folla beota rimane inebetita e muta. Colta da una depressione collettiva e da una preoccupazione malsana.
La vergogna, soprattutto la vergogna.
Tanto ci si appropria della vittoria di una dozzina di ragazzotti abili a tirar pedate, quanto si sprofonda nel panico e nel marasma se l’avversario ha fatto un gol in più di noi.
Di noi? Ma quali noi? Di loro! Gli undici ricchissimi ragazzotti.
Tutto perde senso, tutto perde interesse.
Tutto ciò mi fa ridere.
E mi fa capire come il calcio sia soltanto uno dei tanti strumenti ipnotici che ci dominano.
E allora peggio per voi tifosi e patrioti!
Siete pronti a sentirvi onnipotenti per un calcio di rigore segnato in più dell’avversario?
Andate a seppellirvi nel malumore quando la vostra italietta quel gol non lo segna in quella stramaledetta porticina stregata.
E peggio per voi!
Beccatevi l’italia fuori dai Mondiali e consolatevi che tanto non vi intercetta più nessuno.
Contenti?
“la tecnica potrebbe determinare la fine della democrazia (il condizionale è motivato dal fatto che siamo tutti affezionati alla democrazia, ma in realtà si potrebbe anche dire che essa è già venuta meno). La tecnica, infatti, ci mette di fronte a problemi sui quali siamo chiamati a pronunciarci senza alcuna competenza. Basti pensare, a titolo esemplificativo, al referendum sulla fecondazione assistita, o al dibattito sulle centrali nucleari, o a quello sugli organismi geneticamente modificati. In tutti questi casi si possono giudicare con competenza i termini dei problemi solo se si è rispettivamente un biologo, un fisico nucleare o un genetista. Le persone prive di queste specifiche qualifiche prenderanno posizione su basi “irrazionali”, quali sono l’appartenenza ideologica a un partito, la fascinazione per chi è maggiormente persuasivo in televisione, la simpatia per un politico.
Platone avrebbe definito questo sistema, che oggi potremmo chiamare telecrazia, in termini di retorica o sofistica. Che cos’era la retorica all’epoca di Platone? Dei trentacinque dialoghi che il filosofo ateniese ci ha lasciato, una decina sono contro i retori e i sofisti, cioè contro coloro che ottengono il consenso non con argomenti razionali, non insegnando come vanno le cose, non distribuendo competenza, non argomentando le loro tesi, ma sulla base della mozione degli affetti, della sofisticazione dei paralogismi, dell’appello all’autorità, della persuasione emotiva.
Secondo Platone costoro devono essere espulsi dalla città perché non può nascere un sistema democratico finché ci sono tali mistificatori del linguaggio e del consenso. Quando diciamo che la telecrazia rischia di cancellare la democrazia, riproponiamo il problema sollevato da Platone a proposito della retorica e della democrazia.”
(pag. 218-219)
***
Mi viene in mente allora Berlusconi con il suo Partito dell’Amore e, curiosando tra i Dialoghi di Platone, ritrovo una storiellina che sembra calzare a pennello per il “nostro eroe”:
***
Ricordiamo un aneddoto grazioso che si narra a proposito del famoso viaggio di Gorgia in Atene. Lì egli arringò a lungo la folla, facendo risaltare la differenza di temperamento che sussisteva tra gli abitanti della Sicilia e della Magna Grecia, e tutti gli altri, definiti barbari. I barbari, diceva Gorgia, vivono nella discordia perché vivono tra loro senza armonia. L’armonia sarebbe stata, secondo l’oratore, il segno distintivo della superiorità greca sui nemici, e ciò avrebbe accresciuto la stima ed il timore dei barbari nei confronti dei greci. A questo punto uno della folla, un anonimo saccente, volle appuntare a Gorgia una annotazione sulla sua situazione familiare.
“Noi siamo in tanti, Gorgia”, disse l’uomo, “e ci suggerisci di andare d’accordo e in armonia; tutti sanno però che a casa tua siete in tre, tu tua moglie ed il servo, e litigate da mane a sera. Non credi che avrebbero più effetto i tuoi discorsi se si sapesse che voi tre non recate molestia ai vicini?”
Molti anni fa ricordo un fine settimana passato in casa di amici nella bergamasca.
Il mio amico mi invitò ad andare a casa del contadino vicino a prendere qualche uovo.
Una meraviglia. Un contatto diretto con la natura, con il luogo, con i suoi abitanti.
Entrammo a casa del contadino e ci passammo circa venti minuti.
Ricordo di non aver compreso una sola parola di quelle pronunciate dal contadino.
E non c’era nessuno sforzo, da parte del contadino, per farsi capire.
Sempre molti anni fa viaggiavo con alcuni amici in moto per un breve tratto deserto della Turchia, in direzione della Cappadocia.
A un certo punto, dopo un centinaio di chilometri senza incontrare un anima viva, apparvero alcune case, un piccolo villaggio nella landa desolata afosa e polverosa.
Ci fermammo un po’ timorosi ma incuriositi di un contatto con una popolazione lontana da tutti.
Arriva un uomo che esce dalla sua casa e ci invita ad entrare, parla e parla una lingua incomprensibile, ma si aiuta con i gesti, con lo sguardo, con la mimica facciale e tutto di lui esprime un desiderio di ospitalità.
Chiama la moglie e ci fa sedere per terra al suo povero tavolo, ci offre il suo tè ed il suo cibo semplice, patate e verdure, gustate con la certezza di essere realmente in contatto con una realtà culturalmente assai lontana anche se emotivamente davvero vicina.
Noi tutti ridevamo del dialogo tra di noi, e capivamo quel che si poteva e si voleva capire.
Spuntò una figlia da una stanza semibuia e sembrava allergica alla luce del sole tanto i suoi occhi parevano irritati.
Fantasticammo che la offrisse in sposa ad uno di noi e forse avevamo capito bene …
Ed è lo stesso Fini che, forse, cerca di tenere testa ad uno strapotere dell’asse Berlusconi-Bossi che sta distruggendo in Italia un clima di civile convivenza e di accoglienza che vorrebbe essere una caratteristica del nostro Paese.
Altro che Partito dell’Amore …
Eppure qualcosa non mi convince.
Forse era più chiaro il contadino turco, con il suo sorriso inequivocabile.
P.S. Un piccolo appunto: i miei figli hanno fatto qualche anno di scuola elementare nella provincia di Bergamo, culla della “Padania”.
Dai loro insegnanti, rigorosamente padani doc, hanno imparato frasi come “spogliati la felpa!” e nozioni come:
“Il tavolo è duro perché lo tocco”
Quando ignoranza e presunzione vanno a braccetto …
Ho scoperto da non molto l’esistenza dei cosiddetti Movimenti Maschili.
Sono maschio, sono siciliano cioè provengo da una tradizione familiare di un certo tipo, ho vissuto la mia adolescenza negli anni ’70,in una città come Milano, in pieno clima femminista e sono cresciuto tra “Io sono mia” e “Il personale è politico”.
Mi sono abituato pertanto a pormi domande, questioni delle più svariate, dubbi sulla mia identità ed il mio ruolo.
Ho cercato di confrontarmi sempre con uomini e donne senza cadere vittima di pregiudizi.
Per quanto ho potuto, intendiamoci. Sono vittima come tutti di certi meccanismi di pensiero, ma ho cercato quanto meno di fare un po’ di attenzione e di evitare banalità e luoghi comuni.
Detto questo un movimento di maschi che si interessi del ruolo del maschio e della nostra identità in linea di principio mi interessa ed è con questo spirito che ho iniziato a leggere qualcosa sul blog degli Uomini Beta.
Pertanto inizio a leggere partendo dalla Home Page:
*** Reciprocità e spontaneità sono due concetti che la grande maggioranza delle donne non sa neanche cosa siano.
***
Già qui mi sembra di leggere un concetto assurdo che sembra provenire da una situazione di estrema ignoranza e povertà intellettuale.
Ma come diavolo si fa ad affermare una cosa del genere?
Provo a riscriverla:
LA MAGGIORANZA DELLE DONNE NON SA NEANCHE COSA SIA LA SPONTANEITA’ !
Cioè tutte le donne (o quasi) sono una massa di bugiarde calcolatrici!!!
Si comportano seguendo soltanto il loro sporco interesse. Essere senza spontaneità significa non avere SENTIMENTI !
Una nuova specie di automa che freddamente calcola come fregare il maschio e sottometterlo al proprio volere!
Leggo ancora:
***
Tradotto in parole ancora più povere, se gli uomini (beta) non si proponessero, non andassero di loro propria iniziativa verso le donne, l’incontro fra i due sessi non avverrebbe mai, non avrebbe neanche luogo. Detto in modo più rozzo ma forse ancora più efficace, se anche gli uomini adottassero gli stessi comportamenti delle donne, l’umanità si sarebbe estinta già da un bel po’ di tempo.
***
Ma io questa realtà non la vedo proprio. Vedo sia donne che uomini attive/o o passive/i nel proporsi all’altro sesso.
Ognuno a modo suo, con il suo stile e con i suoi sentimenti. Non dovremmo mai dimenticare che le prime esperienze di rapporto amoroso con l’altro sesso iniziano proprio durante l’adolescenza.
Non mi sembra che le ragazzine di oggi siano proprio lì ad aspettare che il ragazzino faccia una mossa, altrimenti ciccia.
Continua ancora:
***
Ma cosa nasconde l’incapacità/non volontà/riluttanza/diffidenza/fastidio/ e il più delle volte addirittura l’insopportabilità, per le donne, ad andare verso gli uomini?
Innanzitutto l’incapacità di relazionarsi con l’altro da una posizione di parità. Pretendere che sia sempre e solo l’altro a fare il primo passo significa porsi automaticamente in una posizione di potere nei confronti dell’altro.
***
Assegnare alle donne una incapacità di relazione, come dato di fatto, mi sembra veramente assurdo.
La riduzione del rapporto tra i sessi ad un mero gioco di potere mi sembra che sia il frutto di un rancore nei confronti dell’altro sesso che può derivare soltanto da una serie di esperienze negative.
Sembra di vivere in una società dove lo spazio per i sentimenti è totalmente fagocitato da relazioni di tipo economico, dove l’unica cosa che conta è ciò che si possiede mentre i sentimenti sono relegati a semplici contrattempi.
Mi sembra una visione alquanto psicotica delle relazioni, impregnata dal fenomeno dell’anestesia del sentimento, dove tutti i comportamenti dell’altro vengono percepiti come avulsi da qualsiasi “sentire” e completamente diretti a scopi economici e/o di sottomissione.
Attenzione, non voglio affermare che gli aderenti agli Uomini Beta siano tutti malati mentali. Nessuno può avere la presunzione di valutare la condizione mentale di qualcun altro leggendo ciò che viene scritto in un blog, ma voglio soltanto sottolineare che un certo modo di pensare ha delle curiose similitudini con un sistema di pensiero che è un segnale di disagio dal punto di vista psicologico.
Il Movimento degli Uomini Beta ritiene che, nell’attuale contesto sociale, culturale e storico del mondo occidentale, gli uomini non appartenenti alle elite dominanti, sia maschili che femminili, siano il gruppo sociale e di genere che vive una condizione di oppressione e subordinazione sia nei confronti delle suddette elite che della grande maggioranza della popolazione femminile;
Il superamento di tale condizione di discriminazione e disuguaglianza è l’obiettivo strategico a cui lavora il Movimento; ( …)
Il Movimento degli Uomini Beta si rivolge a tutti quegli uomini che non appartengono alle elite dei cosiddetti maschi alpha dominanti, affinché essi sviluppino una piena consapevolezza della loro condizione di subordinazione;
Il Movimento degli Uomini Beta lavora affinché tutti gli uomini oppressi, discriminati e subordinati siano in grado di affrancarsi da tale condizione, di organizzarsi per la difesa dei loro interessi di genere e per rivendicare il pieno diritto di stare al mondo in una condizione di piena ed assoluta parità con l’altro genere e con tutti gli altri uomini;
Il Movimento degli Uomini Beta si rivolge altresì alle donne non appartenenti alle elite dominanti, invitandole ad abbandonare i falsi miti e valori proposti dall’attuale sistema dominante fondato sulla ragione strumentale e mercantile, che le vede di fatto psicologicamente e culturalmente, oltre che concretamente, complici di tali logiche. Le invita ad aderire al nostro Movimento al fine di lavorare per la costruzione di una nuova relazione fra i sessi fondata sui valori di una vera eguaglianza, sulla fine di ogni logica strumentale, sul superamento di ogni forma di mercificazione sessuale, sulla reciprocità e sul riconoscimento della libertà, dell’autonomia, della peculiarità, della dignità e del valore dell’altro/a.
***
Cerco di capire e capisco così:
gli Uomini Beta affermano di essere oppressi e subordinati alle donne.
La prima affermazione mi sembra una semplice sciocchezza. Faccio un esempio semplice e chiaro, che però è sintomatico di quali siano oggi come oggi i rapporti di forza nella società.
Se una donna o una ragazza esce da sola la sera chi le vuole bene è preoccupato per gli incontri che potrebbe fare, ovvero potrebbe incontrare uno o più uomini che la aggrediscono per abusarne sessualmente.
Questo è il clima della nostra società.
Un maschio questo tipo di paure non le prova praticamente mai, a meno che non sia omosessuale e che subisca altre discriminazioni.
Stando così le cose possiamo avere qualche dubbio sul genere che subisce quotidianamente una violenza psicologica che genera insicurezza, dipendenza dall’altro sesso per ciò che riguarda la propria sicurezza personale?
Ma con un po’ di pazienza vediamo adesso cosa scrive nel suo blog un altro adepto degli uomini Beta, tale Icarus 10:
la realtà è che questa società è tutt’altro che sessuo-foba(sessuo-fobia significa avversione per il sesso), anzi è profondamente e idoloatricamente sessuo-fila(amante del sesso): il sesso(a misura esclusivamente femminile, però) è nominato ed esposto ovunque, sia a livello mass-mediatico che nella vita reale di tutti i giorni, sempre omaggiato, magnificato, idolatrato e ogni occasione diventa buona per parlarne di esso, e quindi di esibirlo, esporlo fino al parossismo. Quindi è proprio in questo aspetto e contesto che si rende evidente questa contraddizione logica: cioè sul fatto che il tipo di violenza e di abuso che più incute terrore e rabbia in questa società è proprio quello sotto forma di ciò che ad essa più piace: il sesso. La Violenza Sessuale.Una contraddizione in termini logici, quindi. Perchè questo così accanimento isterico nei confronti degli illeciti sessuali assumerebbe una coerenza logica-anche se non condivisibile- in una civiltà sessual-moralista e non certo in una società sessualmente esibizionista come la nostra(1),(2). Ogni qualvolta faccio notare questa contraddizione a molte donne(femministe o “antifemministe” che siano) nonchè ai maschi zerbini e pro-feminist, mi si sento rispondere che io non capisco la differenza che c’è tra il sesso e la violenza. No, io tale differenza la capisco eccome, cioè che il sesso fatto senza consensualità di una delle due parti rappresenti una violenza, un abuso. Su questo non si discute. Però rimane il fatto che, pur se violento, sempre sesso è, e quindi la discriminante della non consensualità, da sola, non può spiegare il perchè di questo così isterico e fanatico accanimento(3). Perchè vi è qualcosa a livello logico che non quadra :cioè, la cosa più brutta che ci sia avviene quando si viene costretti a fare senza il proprio consenso quella cosa a cui più non piace fare e non certo quella cosa a cui più piace fare(in questo caso,il sesso): ad esempio se ti costringono a mangiare il tuo piatto preferito quando sei sazio e non vuoi mangiare, ovviamente ciò rappresenta una cosa brutta, una imposizione, una violenza, ma non certamente la cosa più brutta che ci sia(in termini gastrici); quest’ ultima avviene quando ti costringono a mangiare contro la tua volontà quella cosa di cui più non ti piace mangiare.
(…) (le donne) Non sanno nemmeno loro ciò che vogliono, ma dicono tutto e il contrario di tutto, irrazionalmente, a seconda di come le girano le ovaie.
***
Non credo neanche valga la pena commentare questo scritto. Si commenta da solo.
Mi chiedo che tipo di conoscenza potrà mai avere questo Icarus 10 della sensibilità femminile.
Mi chiedo cosa direbbe se qualcuno avesse voglia di profanare il suo bel culetto … Anche quello è molto quotato ultimamente, no?
Mi chiedo come possa “richiedere” parità colui che pensa che le donne “non sanno nemmeno ciò che vogliono, irrazionalmente, a seconda di come girano le ovaie” ?!?
Invitano TUTTI gli uomini OPPRESSI ad ORGANIZZARSI PER DIFENDERE I LORO INTERESSI DI GENERE.
Come potranno essere mai oppressi gli uomini da chi non sa neanche ciò che vuole? Mah ! Misteri della fede !
Il sito degli uomini beta si lamenta tanto della mercificazione del sesso, come fosse una invenzione tutta femminile, ma sembra non accorgersi nemmeno che se non ci fossero milioni e milioni di uomini disposti a pagare per una scopata, riducendo con questo gesto la donna ad un semplice oggetto al servizio del proprio piacere, questo problema neanche esisterebbe.
Non mi sembra il caso che signore come Galatea e Lameduck continuino a perdere tempo in un sito dove il disprezzo generico per il sesso femminile è il tema dominante.
Qui Fabrizio Marchi afferma nel suo “manifesto”
– le donne (…) abbattono la scure della loro vendetta storica sugli uomini “normali” (cioè i maschi beta non dominanti), coloro la cui colpa e la cui sfortuna è unicamente quella di essere nati uomini nel momento sbagliato, cioè in una fase storica nella quale, se non si appartiene alla elite dei maschi alpha dominanti, si è considerati meno di zero.-
Per me, misero maschio, questo scritto è vergognoso e lontano dalla realtà anni luce.
Mi spiace, ma con altri maschi che condividono queste assurdità non penso ci possa essere qualcosa da condividere.
Sono deluso dal vostro modo di sentirsi appartenenti ad un genere che ha ben altro da proporre.
Buona Pasqua !
***
Dopo qualche breve scaramuccia con il padrone di casa a corto di argomenti, che sostiene di essere stato insultato (?) e che minaccia la censura
N.B. grazie alla segnalazione di Chiara di Notte – Klára del 16 Aprile 2010, ho scoperto che nel sito degli uomini Beta il post “Matrimonio? No, grazie” a cui faccio riferimento nell’articolo è misteriosamente scomparso …
Chissà perché?
Ad ogni modo è disponibile la copia da me salvata scaricabile QUI ed ho completato l’articolo con le immagini dei commenti rimossi a cui faccio riferimento!
Complimenti agli Uomini Beta per la loro grande prova di equilibrio …
ATTENZIONE: ho scoperto che l’articolo NON è stato censurato, ma semplicemente ha cambiato DATA e indirizzo, probabilmente per far perdere i collegamenti che arrivavano da questo blog, da quello di Lameduck e da quello di Chiara di Notte -Klàra.
Strano un articolo con data 14 Aprile dove il primo commento è del 1 Aprile, no?
Oppure chissà perché. Tuttavia a pensar male si fa peccato, ma tante volte ci si azzecca …
Il nuovo indirizzo è questo: http://www.uominibeta.org/2010/04/13/matrimonio-no-grazie/
P.S. del 20 Giugno 2010: l’indirizzo è ancora cambiato …
Stranieri non tanto dal punto di vista anagrafico, ma perché estranei al clima di razzismo che avvelena l’Italia del presente. Autoctoni e immigrati, uniti nella stessa battaglia di civiltà.
Il mio contributo è la condivisione di un documento di informazione che, dati alla mano, smentisce tanti orribili luoghi comuni.
«MANDIAMOLI A CASA», I LUOGHI COMUNI.
Razzismo e pregiudizi: istruzioni per l’uso.
Stiamo cercando di portare avanti un progetto: la diffusione di questo documentario (anteprima) sui luoghi dove viviamo.
Non sempre è facile integrarsi in un luogo nuovo. Eppure, piano piano …
Non siamo nati nel Piceno, ci viviamo da solo cinque anni. Possono essere tanti, ma sono anche pochi.
Lo guardiamo ancora con l’occhio del turista, con l’occhio di chi, avendo vissuto più di 40 anni a Milano, come me, prova ancora gioia a vedere un panorama esteso e piacevole, che non sia di cemento o di pianura infinita un po’ più in là.
Mi piace anche vivere vicino al mare, sogno continuo della mia gioventù, che ormai è per me a un tiro di schioppo.
Eppure ancora non mi sento un Piceno. Mi porto dietro la mia cultura Lombarda, pur essendo nativo della Sicilia.
Ma qui esiste una specie di silente rassegnazione, un fatalismo atavico che sembra avvolgere tutto.
Nel film traspare, a volte, quando gli anziani raccontano le loro esperienze, come la signora che lavora il tombolo ad Offida.
“Ormai non c’è più né chi lo fa, né chi lo vende, né chi lo compra” come a segnalare l’estinzione di un’arte che rimane un patrimonio antico.
O il vecchio pescatore, il Capitan Palestini, che pensa che adesso, con le tecniche attuali, i pescatori non si bagnano neanche più le mani.
Mi piace la musica del film, viva e densa di energia, con Edmond Schmidt che trasmette la sua carica umana densa di simpatia e di cordialità.
Mi piacciono i ragazzi del gruppo popolare “A Randerchitte” che esprimono sempre gioia e divertimento con semplicità e naturalezza, interpretando lo spirito locale nella sua versione più Boccaccesca…
Mi piace Gigi Girolami con i suoi presepi fatti di passione, dove si nota l’amore per un lavoro minuzioso che possa riprodurre fedelmente gli avvenimenti storici. Uno strumento prezioso per permettere soprattutto ai bambini di vivere la storia come qualcosa che gli appartiene piuttosto che una fredda sfilza di date da imparare sui libri.
Mi piacciono le mani degli artisti , mani forti, che lavorano con i materiali del luogo: il travertino o il legno che il mare regala alle spiagge, le pietre trovate lungo il fiume o le erbe con i loro preziosi aromi.
Mi piacciono i muri, strani, storti con mattoni mai uguali tra di loro, come quelli della casa dove abitiamo, che raccontano storie antiche quando le case si tiravano su una pietra alla volta, magari dopo le fatiche di una giornata intera.
Mi piacciono le feste che rallegrano le sere fresche dell’estate
Mi piacciono i ragazzi, specie quando esprimono gioia, come Cristina
O quando si esprimono con la loro musica, come Andrea Grelli
Mi piace anche avere vicino una città come Ascoli Piceno, che trovo vivibile. Si può passeggiare per la città e utilizzare i suoi servizi in modo abbastanza tranquillo. Si può anche ammirare le sue splendide torri, le piazze e i suoi angoli eleganti e storici, con i vicoli dei suoi quartieri antichi.
Insomma mi piace il Piceno ed è per questo che penso che distribuire questo film non sia soltanto una operazione commerciale, ma anche un modo di contribuire al territorio che ormai sentiamo come nostro, di mostrare un modo di vivere, di mostrare la bellezza e di arricchire il luogo valorizzando il patrimonio che possiede suggerendone la visita al maggior numero di persone possibile.
Chi vuole aiutarci nella distribuzione è benvenuto …