Pavidi schiavi o complici benestanti ? Commentando Paolo Barnard …

Da tempo seguo le vicende di Paolo Barnard. Da un anno circa. Sto imparando a conoscerlo attraverso ciò che scrive.

Prima di tutto sembra che Paolo ogni qual tempo decide di abbandonare tutto e tutti, di non scrivere più nulla e di sparire completamente dalla scena mediatica.

Già nel Maggio 2007 Paolo scriveva queste parole in una lettera dal titolo ADIEU ALTERMONDIALISTES:

“Io non sono più della partita, come ci sono entrato in questo mondo di pulizia fasulla e di fasulli pulitori ne esco. Ho scritto, filmato, detto, scongiurato, lottato, litigato.
Ora la mia strada va da altre parti, le mie parti.
A voi la vostra, qualunque essa sia. ”

Poi pochi giorni fa appare sul suo sito un breve articolo dal titolo CONCLUSIONE:

“Per gli eventuali lettori di questo sito.

Il sito rimane online per consultazione dei miei lavori e delle mie proposte. Io non vi scrivo più altro.

Hanno vinto gli arroganti e i falsari, ha vinto e vincerà sempre più la stupidità di chi li segue. Non poteva che essere così in questo Paese di arroganti e falsi leader, e di adoranti e servili seguaci. Qui l’agire per cambiare è un’arte sconosciuta, e quei pochi che lo fanno saltano sul carro del ‘personaggio’ più emozionante del momento, si agitano per un po’, e poi lo abbandonano per saltare su quello successivo. E così all’infinito, ma così si fa nulla.

Per chi è giovane e sincero: andate via da qui, andate dove ancora le persone sanno agire, dove ancora le idee vincono ogni tanto. Negli Stati Uniti se possibile, fidatevi. Ma anche altrove. Non qui.

Grazie a tutti per il passato e per il futuro.”

In questa occasione gli scrissi la seguente mail:

“Anch’io ho avuto 1000 volte la voglia di scrivere qualcosa del genere …
Poi mi sono detto: mai dire mai
e allora, anche se abbandonato, mi lascio sempre uno spiraglio aperto …
Ma ognuno fa come meglio crede!
Buona fortuna e grazie a te per i tuoi contributi, anche se mettere la parola FINE fa un po’ di depressione.
Ciao”

Nessuna risposta da parte di Paolo.

Passa qualche tempo e Paolo esce sul suo sito con un appello che, ahimè devo usare un termine che purtroppo concorda con Travaglio, un po’ delirante,  ma diciamo semplicemente provocatorio, dove egli lancia un appello a giovani e belle fanciulle per un felice accoppiamento con lui magari accompagnato da qualche chiacchiera e un po’ di stordimento da alcoolici oda altre sostanze !!! ( AAA CERCANSI )

Questa uscita provoca qualche reazione di incredulità e di disappunto anche su questo blog …

Adesso Paolo, dopo aver pubblicato il commento di un suo lettore che comprende il suo dis-armo, dopo aver lanciato su You Tube una bella risposta a Marco Travaglio, che lo accusa di delirare

con tanto di sfida ad un pubblico confronto

scrive ancora sul suo sito un articolo dal titolo PAVIDI dove, tra l’altro,  afferma:

(…)

Berlusconi? E dov’è il problema?

La Camorra? E dov’è il problema?

Le guerre imperiali? E dov’è il problema?

La fame nel mondo? E dov’è il problema?

Sono tutte espressioni dei Sistemi di Potere, brutali, corrotti, avidi. E dov’è il problema?

I Sistemi di Potere, brutali, corrotti, avidi sono la cosa più comune della Storia dell’umanità, nulla di nuovo, ci sono sempre stati (…)

Ma i popoli si sono organizzati, e li hanno sempre uno a uno spazzati via. Lo hanno fatto quando non c’era la Tv, non c’era Internet, non c’erano le democrazie. Lo hanno fatto quando rischiavano la tortura, lo sterminio, la sparizione nelle fosse comuni, e quando non esisteva una giustizia di alcun tipo a tutelarli. Ma lo hanno sempre saputo fare.

Il dramma del nostro tempo è che non siamo più capaci di farlo. Tutto qui. Pensateci.

Il dramma non è l’esistenza di Berlusconi o di Putin, del Fondo Monetario o di Wall Street. Il dramma non è che ci manca l’informazione, non è infatti che non sappiamo quanto brutali, corrotti, avidi essi siano.

Il dramma è che non sappiamo più spazzarli via. E siamo i primi nella Storia a essere così pavidi.

Potreste pensionare ogni vostro ‘paladino’ dall’Antisistema per 200 anni, senza perderci assolutamente nulla. Perché il dramma siete voi, noi, tutti noi e la nostra pavidità.”

Io credo che il problema sia semplice semplice. I popoli hanno sempre abbattuto le tirannie spinti dalla disperazione. Adesso la disperazione, qui da noi almeno, non c’è. Sono poche le persone che hanno il problema di sopravvivere.  Le nostre miserie sono costituite da “sacrifici” per cambiare la macchina, per un telefonino nuovo o per una vacanza in più. Allora, se non siamo così pressati dalla fame e dalla miseria, perché mai dovremmo rischiare la vita la tortura e la galera per qualche bella idea?

Parlo ogni tanto con qualcuno di cui non conosco le idee politiche e sento dire di Berlusconi che lui, almeno, fa lavorare migliaia di persone … La gente si identifica e pensa che anche loro possono magari partecipare alla grande abbuffata, come a quella della camorra.

Avere una reale coscienza del mondo oggi, per noi occidentali, significa rassegnarci a condizioni di vita più modeste per favorire lo sviluppo del terzo mondo. Ho sentito che 700.000 bambini in Africa quest’anno moriranno a causa della nostra crisi economica occidentale. Ma noi no siamo capaci di rinunciare a un gelatino dei nostri figli per questi bambini, che, dopo aver letto la notizia, sono soltanto un brutto ed enorme numero da dimenticare e seppellire nella nostra coscienza.

Non credo che siamo pavidi, credo che siamo opportunisti. Il nostro bisogno di cambiamento è soltanto tanto bla bla, ma in fondo tutti apprezziamo le comodità della nostra civiltà e nessuno ha tanta voglia di rischiare per qualche bella idea.

Infine Paolo, se vogliamo crescere e sviluppare lentamente qualcosa di migliore, dobbiamo confrontarci, parlare, discutere e ORGANIZZARE.

Tu, quando mandi le mail dove annunci i tuoi articoli, scrivi sempre: “Per favore, se volete fare qualcosa, divulgate, non scrivete a me”

Il tuo sito è chiuso ai commenti!

Non lo trovo produttivo.

Comprendo che non vuoi diventare un nuovo paladino, o anti-paladino, o quello che vuoi. Ma se ci sono spazi dove la gente può confrontarsi e CERCARE di organizzarsi, questi vanno sempre sfruttati al massimo. E il tuo sito potrebbe essere uno di questi spazi.

Invece sembra un luogo pieno di monumenti sacri ed inviolabili, un luogo di meditazione ma non di azione.

Forse un’opportunità persa!

Soltanto forse, perché con il nostro mondo, e con gente come me e come te, ogni certezza è incerta …

O no?

🙂

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4 pensieri su “Pavidi schiavi o complici benestanti ? Commentando Paolo Barnard …

  1. E’ un discorso circolare, quello di Paolo, tutto qui. Da che mondo è mondo il cibo lo si produce e consuma alla stessa maniera. Il che significa che il problema sta altrove, situato molto più nel profondo. Noi occidentali siamo quello che siamo, ma gli altri non sono da meno, giacché quando hanno la possibilità di sfruttare qualcuno non si tirano certo indietro. Pensiamo qui alle donne e ai minori, altrettanto sottomessi, almeno stando a certi documenti dell’UNO. Dunque la nostra e la loro e una predica morale, vuota di contenuto e pertanto un ragionamento circolare per guadagnare del tempo. Il tempo che ci basta per campare, preferibilmente senza farsi troppi scrupoli. Dunque a scapito altrui.

  2. Caro Giosby

    Ho letto il tuo libro e mi sono chiesto perché mai, nonostante prove evidenti, nessuno si sia irritato più di tanto sul fatto che il buon Grillo abbia usato certi metodi che generalmente attribuisce alla sua concorrenza. Che il fan di Grillo ignori tutto ciò posso anche capirlo, ma non da parte di chi si reputa suo avversario. Ed è qui che secondo me il discorso assume un aspetto abbastanza inquietante. Oppure abbiamo a che fare con un Grillo, o anche un Di Pietro, che assolve la funzione di raccogliere e convogliare certe anime in un solo contenitore? Tipo: viene qui, che ti parcheggio io.

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