Sei incazzato con me
neanche tu sai perché
io ti amo (e tu no?)
non ti chiedi però
quella testa che hai
come mai come mai
è una zucca un po’ mia
che si incazza e va via
A te sembra che andare
più lontano che puoi
sia come volare
è questo che vuoi
Ma poi ecco, ti manca
il calore che ho
un rifugio una panca
per piangere un po’
Ti senti infelice
ti senti distante
non credi alla forza,
all’amore che può
Adesso tu credi
nell’amore vero
solo per un donna
allora è sincero
L’amore in famiglia
è roba antiquata
non credo mi piglia
è acqua passata
Eppure lo sento
che ti fa sbroccare
se mi ami sei nero
se mi pesti stai male
Un corto circuito
che non sai spiegare,
lo stereotipo dice
di mandarmi a cagare
Ma quando lo fai
poi ti senti una merda
è tanto normale
è un’età surreale
Se vuoi bene
è vergogna,
se rifiuti
è tristezza.
Accettare l’amore
così come lo pigli
la sua storia vissuta
siamo tutti dei figli
Una parte di te
che si stacca da me
è l’amore che unisce
ma che anche permette
di partire e di andare
che puoi sempre tornare
in un porto sicuro
nell’abbraccio che accoglie
La radice che tiene
le tue foglie impazzite
la tua voglia di vita
che nessuno trattiene
Non mi muovo lo sai
tu lo sai che ci sei
ed un giorno vedrai
arrivi anche da lei.
però dovresti menzionare l’autore di queste sublimi vette di poesia. peccato che “L’intrepido” abbia smesso le pubblicazioni, forse l’avrebbe pubblicato nella pagina dei lettori. Infine una chicca che a te piacerà: il nome dalla mitica “Pugni chiusi”, che metti in coda, in realtà era “Pugno chiuso”, ma fu censurato. W Ungaretti, W la vispa Teresa
Mi mancava il tuo sfottò Enrico. Vedo che l’età non sempre aiuta a migliorarsi…
🙂
Quella su “Pugno chiuso” è una bella chicca, ma qual è la tua fonte?
Qui in genere, quando non cito le fonti, ciò che viene scritto è un parto della mia mente bacata…
Bello il tuo “finale”! Continua pure a illuminarti d’immenso tra l’erbetta…
Buon divertimento!
P.S. La domanda sulla fonte è annullata…
Bello il tema censura!