Lettera aperta a Paolo Barnard e ai suoi seguaci (MMT dipendenti)

Narciso by Sabine Meyer

Nel 2008 apprezzavo il lavoro e le opinioni di Paolo Barnard.
Si può leggere QUI.

Perciò mi permetto di sentirmi in qualche modo affezionato a Paolo.
Poi iniziò un percorso che secondo me lo ha portato all’attuale deriva.
Penso che questo suo percorso sia dovuto ad una sua affettività. Non mi lancio in ipotesi azzardate perché diventerei ridicolo, ma dalla chiusura del sito (ripetuta almeno tre volte), in cui tutto era inutile e il nichilismo prevaleva su tutto, all’attuale fase maniacale c’è tutta una storia che io non conosco ma che lascia apparire grandi segnali di instabilità.
Per semplificare, sembra che Barnard si sia ritirato e poi, passando il suo tempo negli USA studiando la MMT si sia INNAMORATO di questa teoria e, proprio come un uomo innamorato (ricordandoci che l’amore è cieco) ha iniziato la sua opera di proselitismo a tutto campo proponendoci questa teoria come la salvezza da tutti i mali.
La bella affettività di Paolo Barnard, uomo che ritengo capace di grandi sentimenti, traspare da tutti i pori e ogni tanto si rivela per quello che è, senza intorno alcuna costruzione iper-razionale e iper-economica, come nel post Tutto quell’affetto. 

Ecco allora che Barnard, grazie alla sua carica affettiva, riesce a coinvolgere un bel po’ di gente e a portarli a sognare sulla sua MMT.
Peccato che adesso, per diffondere il verbo del GENIO, perchè Paolo parla di se stesso come di un GENIO  (Ma io sono un genio, e i geni sono fatti per risolvere questi problemi.) dimenticando la saggezza popolare secondo cui “chi si loda si imbroda, e il narcisismo (come psicologo dovrebbe saperne qualcosa…) occorre una certificazione,ovvero una nuova parrocchia certificata.

Tutto il contrario del pensiero LIBERO di cui Paolo ci parlava alcuni anni fa:

Ma nessuno mi risponde…

Paolo dice anche: Io sono pulito – trovate anche una sola bugia detta da me e pensate alla figuraccia che faccio …
Ebbene, rispondete qui:

Barnard scrive tra le righe nella sua  Lettera a un imprenditore:

“(in Germania i redditi crescono del 50% in meno rispetto alla media europea con una produttività del 35% superiore, e infatti i consumi interni sono crollati)”

A me questo dato risulta falso, ma se qualcuno mi mostra la fonte siamo a posto, altrimenti …

A parte che non si capisce al periodo di riferimento, ma con qualche ricerca banale io trovo dati differenti … 

Paolo dice di essere trasparente fino all’ultimo centesimo, ma i suoi conti non lo sono.

1) non esiste un’Associazione, ma un conto bancario intestato a lui
2) aveva già iniziato a pubblicare i nomi delle persone ma poi questo post è sparito, probabilmente era a questo indirizzo
3) esiste una pubblicazione dove ci sono i nomi dei beneficiari dei suoi versamenti (e la privacy?)
4) si parla di 53.000 euro arrivati che NON BASTANO ma poi il conto spese è di 49.724,40
5) Si parla di CIRCA 10.000 euro rimasti e, ancora una volta, i conti non tornano! (secondo ciò che ha pubblicato lui ne avanzano circa 25.000)

Ma dico io: un giornalista GENIO scopre la privacy dopo un mese?
Un giornalista GENIO maestro di ECONOMIA CERTIFICATO mostra dei conti così approssimativi?

No, invece lorenzo mi scrive:
“Paolo Barnard ha spiegato cosa fare se avanzavano soldi, e questo mi basta e avanza.”

Ma questo CREDERE è più simile ad una religione: io credo a Paolo Barnard, qualunque cosa dica e faccia.

Che è esattamente il contrario di quanto ha scritto lui:

“Il pensiero/azione indipendenti vengono ostacolati fin dalla più giovane età, e a questo si aggiungono da una parte la sistematica distruzione dell’autostima che viene inflitta lungo tutto il percorso scolastico, e dall’altra l’ansia di conformarsi al pensiero dominante del gruppo per essere accettati; uniti, questi elementi portano molto spesso a non osare più alcuna forma di pensiero o azione indipendenti. Non si è più in grado di pensare da sé, si pensa per blocchi preconfezionati da altri (e qui gli esempi si sprecano), né si sa agire senza il sostegno di un gruppo. A ciò si sono poi aggiunti 30 anni di esposizione ai media commerciali sempre più martellanti, che hanno letteralmente infettato e annichilito l’anima di milioni di noi, e l’opera di paralisi del pensiero/azione indipendenti è stata completa. Infine, la paura del futuro da cui tanti sono pervasi oggi, e che è artatamente alimentata dai nostri leaders, cementifica ancor di più quella paralisi. Ecco perché gli appelli ad aprire gli occhi e far resistenza vanno in grandissima parte perduti.”

E adesso? Tutti nel libero pensiero CERTIFICATO !!!

Ma mi faccia il piacere …

25 pensieri su “Lettera aperta a Paolo Barnard e ai suoi seguaci (MMT dipendenti)

  1. Dai su quella di Barnard era una battuta, anche se a dire il vero non si capiva benissimo, se non l’avesse già fatta in un video io non l’avrei capita, riguardo ai soldi visto che lui si è offerto pubblicamente di consentire verifiche di persona a casa sua prova a contattarlo, poi i biglietti aerei mi sembra che manchino forse li ha presi su internet.

  2. Quale era la battuta, quella sul Genio? Mah, vedi un po’ tu…
    Quanto ai soldi non mi metto certo io a perdere tempo a verificare i suoi conti. Di tempo ne ho già perso fin troppo.
    Se uno vuole sbandierare la trasparenza può sempre farlo tranquillamente, rispettando la privacy, per esempio oscurando i nomi.
    Ma che mi dici invece della Germania dove ” i redditi crescono del 50% in meno rispetto alla media europea” ?!?

    Se uno crede a Barnard… la fede acceca e … tutto va bene…
    Ma a quel punto abbiamo una setta e non un movimento di libero pensiero, tanto più che da Rimini in poi bisogna essere omologati per poterne parlare …
    Ma da quando un summit di 3 giorni full immersion permette di confrontarsi con professoroni universitari che hanno speso anni della loro vita ad ingobbirsi sui libri ad armi pari?
    Ma per favore …

  3. Ottimo video:

    http://www.youtube.com/watch?v=_uJMJwgB6ZQ 

    __

    Che la Teoria Monetaria Moderna

    ( http://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_Monetaria_Moderna )

    sia rivoluzionaria o meno, basta applicarla e hai risolto i problemi economici italiani. E non c’è manco bisogno di uscire dall’euro se ci si ingegna un poco e si conosce bene la Teoria Monetaria Moderna, vedere per esempio Warren Mosler che propone una soluzione semplice e geniale per l’Italia: 

    http://www.scribd.com/webber3292/d/87105577-Pilkington-Mosler-Tax-Backed-Bonds

    La proposta è nel paper ma è molto breve: tutto quello che deve fare il governo dell’ Italia è emettere nuovi “titoli di stato basati sulle tasse” (Tax Based Bonds”) e cioè dichiarare che questi nuovi bonds possono essere usati per pagare le tasse in Italia. Fine. I nuovi bonds possono essere messi all’Euribor +2% o +3% come riferimento, ma non importa molto perchè poi il loro valore lo determinerà il mercato. Quello che conta è che chiunque li abbia comprati saprà che possono essere usati invece degli euro per pagare l’IVA, l’IRPEF, l’IMU, l’IRAP o qualunque altro tributo dovuto allo stato italiano. Con questo hai risolto il problema della “spread” e di come finanziare il debito pubblico italiano e puoi smettere di spremere gli italiani per “risanare il bilancio” dello Stato.

    Warren Mosler è una specie di genio, lo leggi e ti rendi conto che esiste gente con un QI più alto del tuo, della serie “come è possibile che a loro sia venuto in mente” e a me no. Mosler negli anni ’70 ha creato dei derivati come le swaption che tutti usano, negli anni ’80 ha creato un fondo hedge di successo, ha fatto dei miliardi sui BTP italiani dopo la crisi del 1992 e poi ha rivoluzionato la teoria economica mettendo assieme la Teoria Monetaria Moderna in modo innovativo e migliore di chiunque altro.

    ps

    ECCO FINALMENTE I VIDEO UFFICIALI DEL SUMMIT DI RIMINI (24-25-26 FEBBRAIO 2012) SULLA TEORIA MONETARIA MODERNA!!!

    Sono 18 video, buona visione:

    PRESENTAZIONE

    http://www.youtube.com/watch?v=Daf1sJ1s1As

    KELTON (1ª RELAZIONE – Che cos’è la moneta?)

    http://www.youtube.com/watch?v=CunNOVbdxCA

    HUDSON (1ª RELAZIONE – Finanza contro economia reale, credito contro moneta)

    http://www.youtube.com/watch?v=SJpCoMEY-DI

    PARGUEZ (1ª RELAZIONE – Euro, il nuovo ordine totalitario)

    http://www.youtube.com/watch?v=F91V8yzyS_s

    BLACK (1ª RELAZIONE – Come rubare 10 miliardi di Euro)

    http://www.youtube.com/watch?v=-ol56YxMWNY

    AUERBACK (1ª RELAZIONE – Unione Europea, un progetto inadeguato)

    http://www.youtube.com/watch?v=C9awqw8fx9A

    TAVOLA ROTONDA (25 FEBBRAIO MATTINA)

    http://www.youtube.com/watch?v=aDF2yTP-Mvo

    KELTON (2ª RELAZIONE – Finanza Funzionale, moneta sovrana e piena occupazione)

    http://www.youtube.com/watch?v=lw6XeECfdcg

    HUDSON (2ª RELAZIONE – Vivere e lavorare per pagare debiti)

    http://www.youtube.com/watch?v=Ts7Im4fmfGw

    PARGUEZ (2ª RELAZIONE – L’euro e la distruzione dell’industria italiana)

    http://www.youtube.com/watch?v=M4SwQ3Zi-aY

    BLACK (2ª RELAZIONE – L’economia senza moralità: creare crack finanziari è razionale)

    http://www.youtube.com/watch?v=ooaKXgR-3B4

    AUERBACK (2ª RELAZIONE – Banchieri tedeschi a caccia di rendite finanziarie nel sud Europa)

    http://www.youtube.com/watch?v=K91PyUJP_Ak

    GALLONI – Il divorzio tra Ministero del Tesoro e Banca d’Italia

    http://www.youtube.com/watch?v=FGZZ4s2udSM

    TAVOLA ROTONDA (25 FEBBRAIO SERA)

    http://www.youtube.com/watch?v=qA1BTi_gQpo
    26 Febbraio

    KELTON (3ª RELAZIONE – Bilanci Settoriali, deficit pubblico e risparmio privato)

    http://www.youtube.com/watch?v=eBPUHLUFmzc

    TAVOLA ROTONDA: COME USCIRE DALL’EURO (26 FEBBRAIO MATTINA) 

    http://www.youtube.com/watch?v=TKVfhUbPCxY

    AUERBACK (3ª RELAZIONE – Eurozona: le limitazioni di sovranità monetaria e fiscale)

    http://www.youtube.com/watch?v=vuUaE2rK7fE

    TAVOLA ROTONDA CONCLUSIVA (26 FEBBRAIO SERA) 

  4. SBAGLI PROPRIO
    mi dispiace per te se non riesci a provare sentimenti di fiducia
    ma penso che se la tua donna ti chiede cento euro per fare la spesa, poi non ti fai presentare lo scontrino
    “Ma la mia donna non è uno sconosciuto qualunque!”
    Grazie che me lo dici, e io che mi pensavo….
    Ci sono perrsone di cui si ritiene di potersi fidare, questo non ha proprio nulla a che vedere con il cieco fideismo, IMPARALO!
    (preciso che non ho ancora studiato bene l’MMT e non sottoscrivo in toto cioò che dice PB)
    (smetti un po’ di smanettare e leggiti PERCHE’ CI ODIANO, ci guadagnerai tu e ciò che scrivi)

  5. Ciao Fr@ncesco. Grazie per i numerosi link. Ti spiego qual è il problema di fondo tra la mia visione e quella di Barnard.
    Per Barnard la soluzione di tutti i problemi sta nell’economia, mentre io ritengo che il benessere di ognuno di noi dipende dal proprio equilibrio, dalla propria capacità di amare e di essere amati.
    In questo senso tutta questa enfasi posta sull’economia, che è una scienza e non una ideologia, come ci viene proposta da Barnard, mi infastidisce.
    Mi mostra come anche uno come Barnard, che è uno psicologo, possa diventare vittima di una ideologia sbandierata come scienza esatta.
    Questa è una truffa Fr@ncesco! Se vuoi insegnare economia apri una scuola e insegna. Nessuno te lo impedisce. Ma non puoi contrabbandare una fanfarata come quella dell’Euro causa di tutti i mali come la verità assoluta e insultare chiunque non si adegui alla nuova religione.
    Le monete sono semplici forme, che rappresentano contenuti.
    L’Euro è un tentativo di unificazione europeo. Anche l’Italia è stata unificata 150 anni fa. Oggi ci sono quelli che vorrebbero una Padania “libera”, avere le proprie leggi e la propria moneta…
    Probabilmente tra 100 anni l’Europa sarà un unico Stato e gli Italiani separatisti saranno parte di un processo reazionario…
    La moneta è forma, non è sostanza.
    Come mai ci sono aziende che in piena crisi vanno benissimo? Che continuano a crescere? Ti parlo di Italia. Un mio amico lavora in una fabbrica dove continuano a fare turni di straordinario perché non riescono a produrre così velocemente per soddisfare gli ordini che ricevono.
    ” Nell’anno appena terminato, la Fiat ha perso il 20% di vendite, la VW è cresciuta del 25%). Ma la VW è cresciuta persino in Italia (del 2%). In un paese in cui il mercato è crollato del 25%. E’ cresciuta del 5% nell’ex-povero Sud-America, del 9% in quell’Europa Occidentale sull’orso del collasso, del 17% nella cina da un miliardo e mezzo di abitanti, del 21% negli USA di Fiat-Chrysler, del 30% nell’Europa centro-orientale, del 109% in India. Altro? Ha superato di slancio la Toyota, e adesso ha nel mirino il gruppo General Motors, n° 1 nel mondo.”
    (fonte:tafanus)
    Allora forse il problema non è l’Euro o i tedeschi che hanno “il nazismo nel DNA” come dice Barnard, ma la produzione di buona qualità. (molto generalizzato)
    Ma ritornando a Barnard, mi sembra che il nostro amico, per quanto voglia essere chiaro e estremamente propositivo, è invece molto confuso.
    Da un lato promette la felicità per tutti, se solo applichiamo la MMT, dall’altro nel suo sito è ben in mostra il suo articolo NICHILISTA:
    SITO INUTILE
    “Il sito è online solo per consultazione. In Italia quelli come me sono diventati materiale da masturbazione per orde di indignati che ci succhiano la mente e poi fanno nulla….”
    E allora? Bisogna mobilitarsi o bisogna deprimersi? Questo è il dilemma che attanaglia Barnard e che lo porta ad avere quella carica umana che potrebbe utilizzare molto più proficuamente se solo non fosse vittima egli stesso dell’ipervalutazione degli aspetti economici della vita.
    A volte ci fa dimenticare che senza amore non ha senso sopravvivere.

  6. Ciao lorenzo! come sei assolutista… esordisci con un bel “SBAGLI PROPRIO” tutto maiuscolo… Può darsi, per carità…
    Ma io mi fido di qualcuno quando osservo coerenza nella suo modo di proporsi, e questa coerenza nel caso di Barnard, è proprio un punto debole.

    Per esempio non puoi scrivere “Perché ci odiano” e poi dire che i tedeschi sono “nazisti nel DNA” – vedi Paolo Barnard in mutande

    Come non puoi dichiarare, preparando il summit di Rimini:
    Gli altri non avranno niente, nulla di questo summit sarà pubblicato su Internet, nulla in streaming, niente gratis, no video, no pappa fatta per i culi sfondi delle rivoluzioni online. Di voi non ce ne frega nulla, questo gruppo vi dice che perdervi è, non solo una fortuna, ma una necessità vitale.
    O IL CORPO E IL SACRIFICIO, O NULLA.
    e poi dopo un mesetto ti ritrovi tutto il summit nei 18 link proposti qui sopra belli e pronti proposti dal nostro amico Fr@ncesco …

    Capisci che poi la fiducia, che è una cosa che si crea e si consolida con il tempo e con l’esperienza, viene a mancare …

    P.S. magari avessi il tempo di … smanettare …

  7. Sui conti del meeting e i soldi sono d’accordo.Da ieri, sulla homepage del suo sito,Paolo Barnard dice ,per motivi economici, di accettare solo inviti a pagamento.Non c’è da sorprendersi di certi post scritti insultando la gente convincendoli a partecipare ai suoi summit come se lo fossero la salvezza assoluta…

  8. Beh, immagino che anche Barnard non viva d’aria e debba essere pagato per lavorare…

  9. Certo Alberto, concordo che Barnard debba essere pagato per il suo lavoro.
    Quello che non mi è chiaro è quale sia il suo lavoro:
    giornalista? professore di economia? esercito della salvezza? propaganda politica?

    Anche Grillo si fa pagare per i suoi spettacoli. Comico? Politico?

    Questo terreno di ambiguità lo trovo alquanto deleterio.

    E tu?

  10. Tu scrivi facendo riferimento a Barnard “(in Germania i redditi crescono del 50% in meno rispetto alla media europea con una produttività del 35% superiore, e infatti i consumi interni sono crollati)” … poi evidenzi “A parte che non si capisce al periodo di riferimento, ma con qualche ricerca banale io trovo dati differenti … ” ma se poi clicco sul link a cui tu fai riferimento mi appare una tabella con il P.I.L. di varie nazioni.

    Ma con la crescita o tenuta del P.I.L. non per forza abbiamo una stabilità del potere di acquisto o anche rafforzamento di tale potere, si potrebbe anche avere una contrazione delle retribuzioni, che la Germania punti molto sull’export è più che noto a tutti e che abbia un surplus derivato da tale export pure, come sembra naturale concludere che una tale tenuta della Germania sull’export non possa che derivare da una compressione dei salari nel tempo.

  11. Basta poco a smentirti, callistus: una banale ricerca su google.
    “salari in Germania”

    Troviamo…
    La Volkswagen aumenta i salari in Germania
    Aumenti del 4,3% anche per 3000 precari …

    E poi, molto più interessante:
    STIPENDI/ Italia-Germania: c’è uno “spread” anche nella busta paga dove tra l’altro nell’intervista si afferma:

    “Parlando proprio della Germania, in Italia gli stipendi si avvicinano alla metà di quelli tedeschi”…
    Risposta:
    “Il problema riguarda proprio la politica industriale del Paese. La Germania ha fatto registrare uno sviluppo maggiore, che ha unito una crescita industriale con una crescita salariale, il che dimostra come ancora una volta i Paesi che vanno meglio non sono quelli che vincono la competizione globale abbassando il costo del lavoro”

    Proprio il contrario di quello che affermi tu …
    🙂

  12. Post tendenzioso e in MALAFEDE. Esiste questo studio: “Les réformes sociales Hartz IV à l’heure de la rigueur en Allemagne” che dimostra chiaramente che su salari, produttività e potere d’acquisto il governo tedesco MENTA SPUDORATAMENTE, dato che in Germania ( circa 6,6 milioni di persone vivono con uno stipendio inferiore a 400 Euro mensili. Tutto merito delle Riforme Haartz applicate a partire dal 2001 ( guarda caso prima dell’ingresso nell’EURO ). Rammento che il “minimo vitale degno” sancito dalla Corte Costituzionale tedesca nel febbraio 2010 è 374 Euro mensili. Il 20% della forza lavoro in Germania è costituita da LAVORATORI POVERI ( che restano in miseria pur lavorando ). E’ grazie a questa percentuale che la Germania può vantare di aver RIDOTTO la DISOCCUPAZIONE.

  13. Il sistema ha fatto cancellare milioni di persone dalle liste di disoccupazione…solo per farle riapparire nelle liste di “lavoratori poveri”, che hanno lavoretti di meno di 15 ore settimanali, e pagati di conseguenza:  anche meno di 400 euro mensili. Il buono del sistema Hartz è che per questi “mini-jobs” e mini-salari, lo stato non esige il versamento dei contributi previdenziali e sanitari.  Ciò ha incoraggiato molti datori di lavoro ad assumere mini-salariati sotto i 400 euro.  Il lato sgradevole è che questi lavoratori, non contribuendo alla previdenza, non hanno pensione nè assicurazione sanitaria.
    Secondo lo studio francese,  i fruitori del sistema (Hartz IV) sono 6,6 milioni. Di cui 1,7 sono bambini, figli di ragazze madri o famiglie marginali.  Il che fa che gli altri – 4,9 milioni di adulti, sono “mini-impiegati” da meno di 15 ore settimanali o precari d’altro tipo. Ci sono anche percettori di “lavori da un euro” –  pagati un euro l’ora  –  per lo più per lavori d’interesse pubblico (“Socialmente utili”, diciamo noi).
    Nell’agosto 2010, un rapporto dell’Istituto del Lavoro dell’Università di Duisberg-Essen ha calcolato che più di 6,55 milioni di tedeschi ricevono meno di 10 euro lordi l’ora –  sono aumentati di 2,3 milioni rispetto a dieci anni prima. Due milioni di lavoratori in oltre-Reno campano con meno di 6 euro l’ora, e molti nell’ex Germania comunista si contentano di 4 euro l’ora, ossia 720 euro mensili per un lavoro a tempo pieno.

  14. Un dirigente del centro-impiego (Arbeitsagentur) di Amburgo, sotto anonimato, dichiara: “Ma quale miracolo economico. Oggi, il governo ripete che siamo sotto i 3 milioni di disoccupati, e se fosse vero sarebbe un fatto storico. Ma la verità è diversa, sono 6 milioni di persone beneficiarie di Hartz IV (che prendono i sussidi, ndr.), e sono tutti disoccupati o ultra-precari.  La vera cifra non è 3 milioni di senza-lavoro, ma 9 milioni di precari”.
    La competitività tedesca ha il suo segreto in quel 20 per cento di sotto-salariati; il miracolo germanico si regge su un gigantesco dumping sociale. E’ questo il modello che ci  viene proposto ad esempio: la cinesizzazione della forza-lavoro a basso livello di qualificazione. 
    Bisogna  constatare che, nella nuova economia globalizzata, i popoli diventano superflui – o almeno, grandi porzioni dei popoli. Il che forse spiega la  “crisi” della democrazia, ossia la devoluzione della sovranità popolare ai tecnocrati, operata dai politici di professione: maggioranze di cui non si ha bisogno per produrre o consumare, sono inutili  anche politicamente.  Hanno perso la dignità di cittadini.

  15. E sarei io io in MALAFEDE? Ma Signor IO (un nick che è tutto un programma…), a parte che il tuo indirizzo email è palesemente falso, ma sorvoliamo una tantum, tu proponi un documento in Francese che potete scaricare QUI.
    Il francese lo capisco poco, ma non è scritto quello che tu affermi.
    Hartz IV è un sistema di sussidio ai disoccupati, che riguarda 6,2 milioni di tedeschi, che ricevono un sostegno di disoccupazione.

    Funziona così:
    “In realta’ il primo soccorso per chi perde il lavoro e’ il classico sussidio di disoccupazione. Un contributo del 60% dell’ultimo stipendio (calcolato sul netto) o del 67% (se si hanno figli), cui si ha diritto fino a 12 mesi di disoccupazione. Il tetto massimo preso in considerazione per la retribuzione e’ uno stipendio lordo di 4500 euro. Dopo un anno senza lavoro, scatta Hartz IV. E qui la legge prevede: per un single, 374 euro mensili, piu’ i costi di fitto di un appartamento (la superficie cambia nei diversi Laender) che in media secondo le statistiche ammontano a 300 euro; per una famiglia, invece, (padre, madre e due figli), il contributo e’ di 337 euro per ogni adulto e 219 per ogni bambino, piu’ 550 euro per il fitto.”

    Per usufruire di questo sussidio i disoccupati tedeschi devono tuttavia anche essere disposti a fare anche piccoli lavori sociali integrativi, anche “a 1 euro”, altrimenti perdono parzialmente questo sussidio statale.

    Questo a grandi linee.

    Detto questo vorrei precisare, a scanso di equivoci, che io non sono un sostenitore della politica tedesca, né tanto meno della Merkel, né del sistema di organizzazione capitalistica che esiste in Germania come in Italia.
    Ma coloro che pensano di combattere questo tipo di organizzazioni sociali inventando bugie e raccontando fandonie a mio parere non aiutano minimamente a cambiare la società di un millimetro, anzi…

  16. Ciao giosby, mi sono imbattuta sul tuo sito per caso come nelle migliori tradizioni 🙂
    Adoro lameduck che ha saputo mettere per iscritto il senso di disagio che si prova di primo acchito col sig. Rossi, di cui lessi il post “illuminante neppure un paio di mesi orsono. Lascia esterefatti la dicitura: ecco..si evita di focalizzare il vero problema, ovvero una mancanza di equilibrio in questa persona, cosa che solo tu finora sembri aver colto. Giosby for president! Con simpatia.
    liliana.

  17. ok..problemino col web master…mi riferivo al suo passatempo preferito che gli crea non pochi problemi pare.
    liliana.

  18. Complimenti. E’ sul pezzo in maniera perfetta e pulita, la critica alla forma è illuminante (l’urlato, il maniacale,…). Non condivido la sua fiducia nell’amore (è un po’ come dire che il problema è “morale”) ma se ha studiato psicanalisi(ho inteso questo) lo trovo “giusto”(non sono ironico, anzi, glielo dico con un sorriso amorevole). Di Barnard mi ha sempre stupito come la sua ricostruzione storica dell’Europa sia lacunosa non parlando mai, colpevolmente, del Manifesto di Ventotene e, meno che mai, degli spinelliani europei. Quel testo rappresenta una svolta per il pensiero politico europeista e non può essere accantonato così brutalmente. Machiavelli parlava d’Europa, è probabile che nei prossimi meeting anche lui sarà affiliato al fascismo europeista!? E Voltaire che parlava di Europa come di “una grande repubblica divisa in vari stati”? Mi dirà che Voltaire voleva affamare il welfare mediterraneo!? Allo stesso modo quando parla di liberismo sembra che non conosca autori liberali ma solo industriali che è tanto se hanno letto Smith(in riassunto probabilmente, senza capire nemmeno quello). Quando ricostruisce la diffusione del pensiero liberista nelle università sembra che non abbia inteso cos’è una lobby(io e la mia donna siamo una lobby e non ci obbligherete mai a pubblicare tutte le nostre discussioni, per Dio!); sembra non capisca che le teorie marxiste negli atenei si erano diffuse nello stesso modo, quelle fisiocratiche idem, la teoria copernicana uguale, le teorie sulla circolazione che negavano quelle umorali in campo medico…insomma lui lo racconta come se fosse il più grande complotto della storia. E’ fastidioso, sarà perché ho una formazione storica ma le sue riscostruzioni sono metodologicamente deprecabili(la mancanza di fonti come dice lei è l’elemento più irritante, costringe ad ascoltarlo come fosse il messia informato dallo spirito santo). Insomma si sarà capito ma io da liberista, liberale, spinelliano, amante della storia lo vedo in due modi: o è un opportunista, e in quel caso ha la mia massima stima (non so perché ma sorrido di chi sfrutta i gonzi), o è un pazzo. In questo secondo caso c’è la possibilità che sia “capace di tutto” . Rinnovo informarla del piacere provato nel leggere la querelle che ha intrattenuto con le milizie barnardiane, un saluto,
    Cosimo Archibugi.

  19. Francesco, il debito non e’ reale e non si deve pagare? mi presti 500 mila euro? grazie.
    Resta inteso che non ti devo nulla, ovviamente!

  20. avrei anche un’altra idea per far arricchire lo stato: usciamo dall’euro e stampiamo 1-2 miliardi di lire per persona! cosi’ aumenta bene il deficit tanto secondo mmt non centra nulla e noi possiamo vivere come i nababbi in Arabia Saudita! non male no! quando finiscono gliene facciamo stampare qualche altro miliardo a testa!
    Scemi a non pensarci prima, che stupidi che siamo stati quando basta stampare moneta per pagare il debito!!!!! ahahhaahhaa, esilarante!!!!

  21. Salve, sono capitato per caso in questo blog cercando discussioni su Paolo Barnard. Scrivo qui il mio pensiero perché, a oggi, non esiste in rete un luogo dove discutere di ciò che Paolo Barnard dice o fa in maniera libera, costruttiva e indipendente, o almeno io non l’ho trovato. Si trovano solo parrocchiette, come le chiamava lui, pro o contro a prescindere. Il suo sito è blindato a ogni tipo di interazione, lui dice per evitare la creazione di un bacino di fans acritici e adoranti alla Grillo, ma se si naviga un po’ sembra che ciò si sia verificato lo stesso, quindi il sito blindato ha semmai solo l’effetto di arginare le critiche.
    Da diverse persone e da diverso tempo sono state notate le contraddizioni e le eccentricità di Barnard, ma spesso esse sono state etichettate come sfoghi dettati da moti di rabbia o si è adoperato l’alibi dell’instabilità mentale (come se il fatto che una persona con squilibri si metta a fare il guru nonostante questo sia un’attenuante e non un’aggravante). Dentro di me invece cresce sempre di più la convinzione che ormai non sia soltanto la psiche ad essersene andata, ma l’integrità tutta, sacrificata sull’altare dell’egocentrismo e del narcisismo. Ho avuto occasione più di una volta di tentare di intelocuire con Barnard e il suo atteggiamento volto ad eludere ogni critica evitando la discussione nel merito non può più rendere plausibile l’immagine del “buono e sensibile che però ogni tanto sbrocca”. Per non parlare dei deliri di onnipotenza, le manie di persecuzione, la convinzione di essere l’unico onesto e puro in Italia, le sparate razziste e fomentatrici d’odio per cui i Tedeschi sarebbero nazisti nel DNA e gli Italiani degli untermenschen, il sistematico ignorare ogni complessità storica e sociale quando si affrontano argomenti così delicati in cambio di un comodo, e altrettanto nazista, darwinismo sociale. Tutti i presunti buoni sentimenti sbandierati ovunque ormai suonano solo come melensa e vuota retorica, come in uno degli ultimi post “Vinceremo perché amiamo”, che oltre ad arrogare ai soli seguaci di Barnard, obbedienti alla linea, la capacità di amare il prossimo, rientrano ormai nel patetismo più repellente, strumentalizzando le tragedie personali di molte persone in difficoltà economiche per far guadagnare consensi alla propria parrocchia. All’elenco vadano aggiunti i racapriccianti spettacoli apparsi su Twitter, di cui Barnard ha approfittato per dar sfogo al suo odio represso in giornate fitte di insulti e misoginia, salvo poi giustificare il tutto come “esperimento” sociologico volto a dimostrare l’inutilità e la volgarità intrinseca dei social network. Questa balzana scusa evidentemente non si preoccupa di tener conto del fatto che internet, come ogni altro mezzo tecnologico, è prima di tutto uno strumento i cui effetti malefici o benefici dipendono dall’uso che se ne fa e non spiega affatto la contraddizione per cui Barnard, nonostante la presunta inutilità di Twitter, continui ad utilizzarlo. Ho provato a discutere con lui anche su questo, contattandolo sul social network, ma non mi ha mai risposto, lasciando cadere le mie obiezioni, che cercavano di essere ben argomentate, nel vuoto della rete. Ho notato che risponde solamente a chi lo elogia, ringraziandolo per far comparire il complimento nel proprio profilo, a chi è facilmente confutabile/insultabile, o infine a chi gli chiede delucidazioni strettamente economiche.
    Ci sono molte altre cose da aggiungere:
    la contraddizione tra lo sbandierato amore per il prossimo e per i deboli sbandierato da Barnard e la misantropia che gli fa riversare fiumi di veleno sugli Italiani, sui suoi lettori, sul 99,9% della specie umana;
    affine al punto sopra è il suo isolarsi e ritirarsi dal collaborazione per preservare una presunta purezza e coerenza e, allo stesso tempo il narcisismo e il bisogno di sentirsi riconosciuto come profeta;
    il fatto che il suo bisogno di conferire visibilità a se stesso e al suo Vangelo l’hanno portato a proporre l’MMT a chiunque (anzi, non proprio a chiunque, di solito sono soggetti destrorsi, nonostante PB si prodighi tanto per far apparire l’MMT come Scienza descrittiva, empirica e apolitica… come no), da Berlusconi alla Lega, o a utilizzare anche canali mediatici in ambienti in notorio odor di fascismo, senza preoccuparsi di legittimare in questo modo certe forze politiche, “sponsorizzandole” con la sua presenza e la sua teoria;
    il fatto di aver sottovalutato e disprezzato i lavoratori e i sindacati, dopo un tentativo andato a vuoto di vender loro la sua panacea, come incapaci di farsi promotori di un cambiamento sociale, con il conseguente rivolgersi al mondo imprenditoriale come unico attore sociale potenzialmente attivo, quando questo stesso attore per anni ha approfittato delle politiche economiche liberiste per sfruttare i lavoratori di cui sopra;
    l’apologia dell’evasione fiscale come forma di resistenza alla dittatura dell’UE, accostandola addirittura alla resistenza partigiana, come se gli evasori in gran parte non fossero persone benestanti, o comunque di condizione economica migliore rispetto a un salariato, che evadono spesso e volentieri per semplice avidità, del tutto ignare dei meccanismi finanziari europei;
    la concezione del progresso sociale come una gara a chi arriva primo, per cui le conquieste non sono il prodotto di uno sforzo collettivo in cui interagiscono componenti diverse della società, ma un merito dei più bravi, i primi della classe che hanno detto le cose per primi, che hanno il bollino DOC e chi non è d’accordo o è un disonesto o “non ci arriva”, come fu detto dell’economista Bellofiore (vedesi a tal proposito la recente proposta da parte di Barnard, non di un confronto, ma di uno scontro pubblico tra MMTers ed economisti eterodossi italiani, come se l’economia e la ricerca accademica fossero un quiz televisivo);
    la santificazione di Mosler, che sta a Barnard come Casaleggio sta a Grillo, ne è l’ispiratore, e le sue scampagnate da speculatore finanziario possono essere perdonate come peccati di gioventù, visto che poi ha “inventato” l’MMT perché gli piacciono i poveri;
    l’identificazione del nemico con la nebulosa élite finanziaria internazionale, altrimenti detta il vero Potere, nuova Casta che ha in comune con quella grillina il fatto di essere un nemico esterno, più o meno facilmente circoscrivibile, che induce alla deresponsabilizzazione personale e all’identificazione del male in persone riconoscibili, con nomi e cognomi, e quindi più facili da accettare come nemici da affrontare rispetto a un sistema ideologico di cui questi personaggi sono solo degli effimeri, per quanto potenti, membri;
    l’utilizzo di toni messianici, apocalittici, di insulti e in generale di modalità comunicative che hanno l’effetto da un lato di screditare ciò che di buono potrebbe produrre un progetto come l’MMT e dall’altro di attirare frotte di ciarlatani complottisti, signoraggisti e fascistoidi, il tutto solamente per soddisfare l’ego di Barnard che ritiene che aver dato del “criminale” a Monti sulla tv pubblica sia una grande conquista, ignorando che, a uno spettatore medio che non conosca gli exploit barnardiani, uno spettacolo simile potrebbe paradossalmente avere un effetto respingente;
    l’effettiva inutilità dell’MMT nella sua forma di movimento sociale, in quanto finora l’attività di quest’ultimo si è limitata alla divulgazione della teoria/Vangelo e a tre summit/vetrina che hanno avuto soprattutto l’effetto di sponsor finanziato dai partecipanti per gli economisti che vi hanno preso parte (tra cui Alain Parguez, straelogiato e promosso da Barnard nonostante l’approssimazione e il qualunquismo che si possono ravvisare in molte sue affermazioni) e a molto attivismo da tastiera che PB peraltro ha sempre condannato: manca del tutto una forma di aggregazione che porti a delle lotte sociali condivise perché le proprie idee vengano prese in considerazione dalle istituzioni;
    la minimizzazione e subordinazione del problema mafioso, delle colpe del centrodestra italiano e della corruzione politica durante la prima repubblica rispettivamente perché la finanza internazionale è in grado di causare più danni economici della mafia (che però è anche un problema socio-culturale che dura 150 anni), il centrosinistra ha effettuato il maggior numero di privatizzazioni e ha maggiori agganci con l’Europa (ma il centrodestra ha fatto la “legge Biagi” sul precariato e la Bossi-Fini, che penalizza i lavoratori immigrati) e nella prima repubblica si spendeva a deficit (ma per foraggiare gli enormi sprechi dovuti al sistema di tangenti);
    il considerare l’economia come unico strumento valido per il progresso sociale, trasformando di fatto gli esseri umani in macchine da consumo le cui relazioni sociali, affettive e psicologiche non vengono prese in considerazione se non in funzione dei costi economici, nella migliore tradizione positivistico-capitalista;
    la presunzione da parte di Barnard di aver introdotto per primo certe idee economiche in Italia, tacendo il fatto che il keynesismo e i suoi derivati sono una delle correnti economiche più mainstream che esistano da decenni, e che l’MMT non sia una teoria, come in effetti è, ma un’oggettiva descrizione dei meccanismi economici e quindi depositaria della verità, ignorando scientemente che ogni teoria è, intrinsecamente, una possibilie interpretazione del reale effettuata da un punto di vista arbitrario e che i dati matematici sono oggettivi fino a un certo punto e da lì in poi diventano strumentali.
    Non mi addentro nella critica alle specifiche istanze dell’MMT perché non ho sufficiente competenza per farlo e perché, in questo momento, mi interessa meno rispetto a una critica fenomenologica di Barnard in quanto personaggio mediatico, che ritengo diventato ormai nocivo e potenzialmente pericoloso. Inviterei chiunque a prendere visione di un qualsiasi intervento di Barnard effettuato 4-5 anni fa , periodo in cui ho iniziato a interessarmi continuativamente al suo operato, e a verificarne di persona la metamorfosi subita. Credo si rischi la superficialità nel considerare tutto questo come frutto di un semplice sbandamento emotivo-psicologico e mi preme sottolineare soprattutto come Barnard sia giunto per certi versi a replicare degli aspetti del fenomeno Grillo che peraltro continua a criticare e odiare, nonostante ciò o forse proprio per questo. Sarà vero l’adagio secondo cui si diventa ciò che si odia.
    Mi scuso per la lunghezza del mio intervento, che oltre a voler essere un contributo alla discussione vuole essere una sintesi delle mie riflessioni su Barnard concepite lungo un arco di tempo considerevole. Non so quanto esse potranno essere utili, perdute nel mare del web in cui non esiste un vero e proprio spazio per questo tema, ma io il messaggio nella bottiglia ce l’ho messo.
    Saluti
    Daniel

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